Fusacchia: i concorsi scuola vanno ripensati, occorre valutare davvero chi è capace

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Alessandro Fusacchia, segretario di Movimenta, ha parlato a Orizzonte Scuola in merito al concorso straordinario e alla situazione dei supplenti che si prospetta per la riapertura delle scuole.

Per quanto riguarda il concorso straordinario, Fusacchia ribadisce: “Continuo a pensare che il servizio svolto sia fondamentale e vada riconosciuto, e che l’esperienza nell’insegnamento – come in tutto nella vita – faccia la differenza. Credo pure, però, che da solo il servizio non basti. Sto dicendo che si misura il merito con test a crocette? Certamente no. Ma ricordo che la prova computer-base a risposte multiple era stata pensata in questo modo come facilitazione rispetto al concorso ordinario”. Poi si lancia oltre e afferma: “I concorsi, anche quelli ordinari, vanno ripensati in profondità, perché valutino chi è davvero capace di insegnare a ragazze e ragazzi che dovranno crescere in un mondo molto complesso e insidioso come quello di oggi”.

Per la questione dei precari e dell’altissimo numero di supplenti previsto per settembre, Fusacchia afferma: “Non esistono bacchette magiche. Soprattutto non esistono al primo luglio. Bisogna accelerare con le graduatorie provinciali e l’informatizzazione delle procedure e studiare misure che consentano di velocizzare le fasi più lente. La soluzione in generale sta sempre lì: più programmazione e più tecnologia. Di certo un problema del ministero è anche la mancanza di personale. Gli uffici scolastici regionali sono allo stremo in tempi normali, si immagini adesso”. E poi lancia l’affondo: “C’è bisogno di più personale, giovane e innovativo, capace di studiare soluzioni nuove a problemi antichi. Personale fresco, formatosi nel Paese vero e in giro per il mondo, che entri nella PA non per fare le task force o da consulente, ma per assumere posti di comando nell’amministrazione. Ce l’abbiamo una classe politica capace di promuovere questa “rivoluzione da dentro”? Le assicuro: è l’unica conquista che cambierebbe davvero il Paese. Tutto il resto è solletico”.

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