Concorso straordinario, parere CSPI: risposte quesito inglese date in lingua italiana

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Il Consiglio superiore della pubblica istruzione ha espresso, nell’adunanza plenaria svoltasi ieri, 6 luglio, il parere sullo schema di decreto inerente la “Procedura straordinaria per titoli ed esami per l’immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno. Modifiche e integrazioni al Decreto Dipartimentale 23 aprile 2020, n. 510”.

Il CSPI, in premessa, rileva che l’esigenza di assicurare l’assunzione del personale docente a partire dal prossimo 1° settembre non sarà soddisfatta visto che la procedura concorsuale si svolgerà nel corso del prossimo anno scolastico.

Di conseguenza si dovrà far fronte alla necessità di copertura dei numerosi posti vacanti in organico, visto il protrarsi dell’emergenza sanitaria che impone regole stringenti per assicurare la ripresa delle lezioni in presenza in condizioni di sicurezza, con docenti ancora non stabilizzati.

Questa procedura concorsuale rischia pertanto di contraddire il carattere di “straordinarietà” per la quale era originata e che la doveva contraddistinguere “ai fini di contrastare il fenomeno del ricorso ai contratti a tempo determinato nelle istituzioni scolastiche statali e per favorire l’immissione in ruolo dei relativi precari”.

Il CSPI, nell’apprezzare le modifiche apportate alla prova scritta, col superamento dei quesiti a risposta multipla, rileva comunque come la nuova procedura concorsuale appaia non tempestiva e più lunga rispetto a quella originariamente predisposta.

Proposte modifiche

All’art. 2, comma 1, lett. b), del Decreto Dipartimentale n. 510/2020 si propone di inserire il seguente periodo: «Il servizio prestato sulla classe di concorso A-29 è ritenuto valido ai fini della partecipazione per la classe di concorso A-30 e il servizio prestato sulla classe di concorso A-66 è ritenuto valido ai fini della partecipazione alla classe di concorso A-41, purché congiunto al possesso del titolo di studio di cui alla lett. c)».

Relativamente alla lettera b) dei commi 2 e 3 dell’art. 13 dello schema di decreto si propone che sia precisato – riguardo il quesito in lingua inglese, sia per i posti comuni che per i posti di sostegno – se le risposte possano essere date in lingua italiana. Ciò in considerazione che la capacità da accertare è riferita alla comprensione e non alla produzione linguistica.

Ancora, riguardo l’art. 13, al comma 9, il CSPI propone di modificare il punteggio assegnato al quesito di inglese riducendolo da 5 a 2,5, incrementando al contempo da 15,0 a 15,5 il punteggio di ciascuno dei cinque quesiti senza alterare il valore del punteggio complessivo (80).

parere CSPI

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