50mila docenti ed ATA in più, ma licenziati (e senza sussidio di disoccupazione) se ci sarà lockdown

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Divampa la polemica dopo l’approvazione del decreto Rilancio di una norma che prevede la possibilità di attivare fino a 50 mila posti aggiuntivi di docenti e ATA con supplenze temporanee, lavoratori che però saranno licenziati senza diritto ad alcun indennizzo in caso di nuovo lockdown.

Come già scritto su Orizzonte Scuola il 4 luglio scorso, fa discutere la norma inserita riguardante la possibilità di attivare fino a 50mila posti, ma che siano tagliati in caso di nuova chiusura delle scuole.

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Il testo dell’emendamento approvato

1. Al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, con ordinanza del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono adottate, anche in deroga alle disposizioni vigenti, misure volte ad autorizzare i dirigenti degli uffici scolastici regionali, nei limiti delle risorse di cui al comma 2, a:

a) derogare, nei soli casi necessari al rispetto delle misure di cui all’alinea ove non sia possibile procedere diversamente, al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto, per ciascun ordine e grado di istruzione, dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81;

b) attivare ulteriori posti di incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) a tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio fino al termine delle lezioni, non disponibili per le assegnazioni e le utilizzazioni di durata temporanea. In caso di sospensione dell’attività in presenza, i relativi contratti di lavoro si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo;

c) prevedere, per l’anno scolastico 2020/2021, la conclusione degli scrutini entro il termine delle lezioni.

3. Il Ministero dell’istruzione, entro il 31 maggio 2021, provvede al monitoraggio delle spese di cui al comma 2 per il personale docente e ATA, comunicando le relative risultanze al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro il mese successivo. Le eventuali economie sono versate all’entrata del bilancio dello Stato e sono destinate al miglioramento dei saldi di finanza pubblica.

Le parole di Vittoria Casa

In un’intervista a Orizzonte Scuola, la deputata del Movimento Cinque Stelle, Vittoria Casa, aveva parlato così dell’emendamento approvato: “Questi incarichi possono essere attivati dall’inizio delle lezioni o dalla presa di servizio, fino al termine delle lezioni, in aggiunta ai posti già previsti dagli organici per i docenti e il personale ATA. Saranno in relazione alle reali esigenze organizzative delle singole scuole e cesseranno qualora si dovessero di nuovo interrompere le lezioni in presenza, cosa che ci auguriamo vivamente non debba mai accadere. Disporre di personale aggiuntivo può permettere una maggiore autonomia e una maggiore sicurezza nell’organizzazione delle attività didattiche”.

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