Nardella (sindaco Firenze): Scuola, prima emergenza da risolvere

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A meno di due mesi dalla riapertura delle scuole, la politica – anche quella territoriale – torna a parlare di priorità nel paese.

Per il sindaco di Firenze, Dario Nardella, non ci sono dubbi: “La scuola è la prima emergenza da risolvere; i ragazzi devono essere i primi a sconfiggere la ‘sindrome della caverna'”.

Lo ha detto in un’intervista al Corriere della Sera, facendo il punto sulla ripresa delle attività dopo l’estate che ancora non coinciderà con un rientro alla normalità totale.

Il Primo cittadino del capoluogo toscano è ottimista; secondo lui “possiamo farcela”, a patto che il Governo cambi passo e indichi linee più chiare e cita quelle sulla scuola. “Mancano – sostiene Nardella – ancora le linee guida per i bambini da 0 a 6 anni e per il trasporto scolastico. Come è possibile?”

Si mostra preoccupato anche per il ritardo nella digitalizzazione, sempre in chiave scolastica. Fa notare che l’ipotesi dell’alternanza tra lezioni in presenza e quelle online si scontra con il digital divide “che pesa come un macigno” e che non si può “lasciare indietro chi non ha la banda larga”. Accompagna il concetto con un dato rilevante: “l’Italia è al 25esimo posto su 27 Stati Ue per quanto riguarda la digitalizzazione”.

Lui ha ben chiaro l’obiettivo. Annuncia le sue azioni: “Stiamo correndo per adeguare le scuole: 300 in tutta la Città metropolitana. Metteremo a disposizione teatri, cinema, musei e impianti sportivi per ospitare gli studenti e consentire lezioni in presenza e in sicurezza. Le scuole, però, non possono pagare l’eventuale affitto di alcuni di questi luoghi, perché le risorse del governo si possono spendere solo sugli investimenti”.

Poi, lancia una stoccata alla ministra Azzolina alla quale consiglia di avere “più coraggio e determinazione nel fronteggiare sindacati e virologi. Perché in quasi tutti gli altri Paesi europei, seppure con limitazioni, hanno riaperto le scuole”.

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