Chiamata diretta, Toccafondi (IV): “No all’abolizione. Lega e M5S continuano ad andare a braccetto”
Sulla chiamata diretta è nuovo scontro tra le forze politiche. Dopo l’affondo del Movimento Cinque Stelle, è arrivata l’apertura della Lega, principale forza d’opposizione. Italia Viva, il partito dell’ex premier Matteo Renzi, ideatore, con la Buona Scuola, della chiamata diretta, si dice contraria alla sua abolizione.
“Italia viva su questo punto ha una posizione netta: voteremo contro l’abolizione ‘tout court’ della chiamata diretta. Ma è difficile da comprendere dall’esterno perchè in un governo come l’attuale, in discontinuità con il precedente, la Lega e i Cinque stelle vogliano andare insieme a braccetto”.
Così all’Adnkronos, Gabriele Toccafondi, ex sottosegretario all’Istruzione, capogruppo di Italia Viva in Commissione cultura alla Camera che commentando il giudizio di incostituzionalità affermato da Bianca Laura Granato (M5s), ha aggiunto: “Non sapevo che la Granato fosse costituzionalista e potesse attribuire patenti di legittimità a proposte come quella di Giannelli che a ben vedere potrebbe avere una sicura disponibilità di discussione in Parlamento”.
“Io non sono un amante della chiamata diretta, ma di una scuola di qualità fatta per i ragazzi che deve puntare al meglio, non alla mediocrità. Ricordo alla Granato che la chiamata diretta sarebbe all’interno di un concorso. Non è che il preside si sveglia e chiama chiunque – spiega – ma è rispetto alle graduatorie che il dirigente scolastico decide quale è il curriculum migliore per la propria scuola. Questo è la chiamata diretta, non un libero arbitrio ma un maggiore margine di manovra per dirigenti che hanno passato il concorso pubblico”.
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