Giannelli rincara la dose: “Delocalizzare i concorsi, li bandisca la scuola come si faceva all’università”
Hanno fatto discutere le parole del presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, a La Repubblica. Il leader dei presidi ha detto che i concorsi scuola hanno fallito, creano solo precariato ed è necessario che i presidi si scelgano i docenti. Valanghe di critiche dopo le sue parole.
“Sono d’accordo con quanto afferma il costituzionalista Marini che ha bene interpretato il mio pensiero. Dico: attribuiamo poteri assunzionali alle scuole attraverso la delocalizzazione dei concorsi”. Così all’Adnkronos il presidente
dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli ed aggiunge: “sia la scuola a bandirli, come avveniva per l’università”.
Giannelli, poi commenta così la reazione del M5S (in particolare della senatrice Bianca Laura Granato), alle sue affermazioni pubblicate oggi sul quotidiano ‘La Repubblica’, afferma: “Il dibattito in Italia è condizionato solo dall’ideologia. La realtà è sotto gli occhi di tutti: è che il numero dei docenti non di ruolo ed il precariato continuano ad aumentare. Siamo arrivati a 200mila, se continua così arriveremo a 400mila. La pretesa di risolvere con concorso nazionale ha fallito, ma non si cercano soluzioni”.
Con la delocalizzazione dei concorsi, secondo Giannelli, si avrebbero “8mila centri assunzionali. Vale a dire che – spiega – su un milione di dipendenti scolastici, se anche 40mila ogni anno vanno in pensione, ogni scuola in media ne dovrebbe assumere cinque e sono numeri gestibili. Invece, rimandando a concorsi di centinaia di migliaia è la migliore garanzia per non farcela. Sono finti, non altro che sanatorie per stabilizzare i precari contro cui non ho nulla e che senz’altro hanno diritto pieno alla stabilizzazione”.
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