Burioni all’attacco: “Non serve votare nelle scuole, imbarazzante che non si sia trovata soluzione”
Sulla riapertura della scuola dopo la serrata imposta dall’emergenza coronavirus, in Italia si sta consumando una “polemica che oramai assomiglia molto a una lotta nel fango a scopi politici”.
Ciò premesso, “c’è una cosa” il virologo Roberto Burioni, “da scienziato” vorrebbe “dire alla politica.
Il 14 settembre si aprono le scuole e il 20 settembre si vota, con il solito allestimento dei seggi negli edifici scolastici e la coda di disinfezione e via dicendo. Che non si sia trovata una soluzione a questo problema è davvero imbarazzante – scrive l’esperto sul sito ‘Medical Facts’ – Non si dovrebbe votare nelle scuole, sostiene, “e luoghi alternativi dovrebbero essere da tempo identificati in modo da non intralciare ulteriormente una già tribolata attività scolastica”.
“Fregarsene – osserva il docente dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano – vuole dire tenere in poco conto l’importanza dell’istruzione che, a mio giudizio, dopo la salute, è la cosa più importante che esista”.