Ritorno in classe, Azzolina: “Misurazione della temperatura a casa è una scelta ponderata”

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La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è intervenuta a Domenica Live – Non è la D’Urso, su Canale 5, in vista del ritorno in classe previsto per domani, lunedì 14 settembre.

“Gli esami di Stato li abbiamo fatti, li ha fatti mezzo milione di alunni, ora abbiamo una notte ancora più importante, devono rientrare tutti, sono molto emozionata. La temperatura si misura a casa. E’ molto più sensato  misurargli la temperatura a casa che non metterlo su un autobus o in luoghi dove potrebbe contagiare i compagni. A maggior ragione se fosse malato di Covid. Abbiamo lavorato in una ottica di prevenzione  assoluta. Anche la Francia ha deciso di misurare la temperatura a  casa. Mi fido delle famiglie italiane”.

Ritorno in classe, lunedì 14 appuntamento speciale con tanti ospiti. Il programma del nostro School Day

Io mi fido delle famiglie italiane, so che la misureranno. Sarà anno complesso e difficile, serve responsabilità di tutti. Abbiamo scritto Protocolli molto seri  con l’Istituto superiore di Sanità. Se un bambino è positivo, la
scuola ha un registro di contatti con cui il bambino è stato in  contatto e nelle Asl abbiamo creato un ufficio dedicato solo alla  scuola. Significa che la Asl si attiva per fare test rapidi a tutti i  bambini con cui ha avuto un contatto, anche al personale scolastico’. Una notte importantissima, sono molto emozionata. Mascherina?  Anche l’insegnante che vuole muoversi in classe deve tenere la mascherina. In aula se c’è il metro di distanza la mascherina può essere tolta ma se qualcuno si sente più sicuro indossandola può tenerla. I bambini possono mangiare in classe o in mensa, le scuole si stanno organizzando. Stiamo lavorando di per garantire la sicurezza in un anno di straordinarietà. In Italia le regole sono state stringenti. Sui banchi non si è mai investito, ritardo che dura da 20 anni”.

Infine sui banchi: “I dirigenti scolastici ci hanno chiesto 2,4 milioni di banchi: 2 milioni sono quelli tradizionali e 450.000 sono quelli con le rotelle. Alcuni sono già stati consegnati, ora tutti gli altri sono in consegna da qua a fine ottobre. Il fatto che non ci sia il banco singolo non significa che la scuola non possa iniziare. Laddove il metro di distanza non è garantito a tutti si metterà la mascherina. Sui banchi in
questo paese non si è mai investito. Il ritardo è di vent’anni, non è il nostro. Siamo partiti dalle zone che hanno subito di più. Quando ero prof sa quanti paia jeans ho rotto nelle sedie e nei banchi vecchi? Le famiglie vedranno la differenza tra i vecchi arredi e i nuovi e saranno soddisfatte”.

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