Ritorno in classe, Galli: “Riconsiderare uso dei test rapidi a scuola”

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Nel corso del suo intervento a Sky TG24, Massimo Galli, primario infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano ha toccato temi come i test rapidi, i tamponi e le quarantene.

“Non è possibile dover attendere tanti giorni per la risposta di un test, e nemmeno risolvere il problema a carico delle persone dicendo di stare a casa per 14 giorni, senza nessun tipo di test o indagine ulteriore”, ha dichiarato l’esperto, commentando il caso di un bambino di Nembro, sospetto positivo, che da sette giorni attende un tampone. A causa di questa attesa, i genitori sono costretti alla quarantena e non possono recarsi a lavoro.

Secondo Galli sarebbe opportuno gestire in modo diverso le quarantene, inserendo la possibilità di procedere a dei test, magari rapidi. “I test rapidi antigenici sono gravati da qualche problema di sensibilità, ma ciò vale anche per i tamponi. Si è cominciato a usarli un po’ ovunque, credo bisognerebbe avere il coraggio di prendere in mano la situazione. Questo però significa avere anche delle presenze all’interno delle scuole e un potenziamento importante della medicina territoriale, in grado di fare e leggere rapidamente questi tamponi”, ha concluso l’infettivologo.

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