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Pensioni con cumulo dei contributi, come funziona e chi può sfruttarle

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Contributi Inps

Tutto quello che bisogna sapere sul cumulo gratuito dei contributi versati in gestioni diverse

Una misura molto importante dal punto di vista previdenziale è senza dubbio il cumulo gratuito dei contributi. Una misura questa che si inserisce nel sistema previdenziale e che si affianca a totalizzazione e ricongiunzione onerosa, che sono le altre misure che consentono di sommare i contributi versati in diverse gestioni, con quelli del Fondo a cui si chiede la liquidazione del proprio trattamento previdenziale.

L’appeal di questa misura, nasce dalla gratuità della stessa, perché nessun onere è richiesto al soggetto che esercita questa possibilità. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, a chi si rivolge e come è possibile sfruttare quella che a tutti gli effetti è una grande possibilità per chi ha versamenti previdenziali in gestioni diverse.

Cumulo gratuito dei contributi, di cosa si tratta?

Il cumulo gratuito consente di cumulare tutta la contribuzione versata in diverse gestioni pensionistiche, comprese le varie casse professionali (fu la legge di Bilancio 2017 ad estendere la possibilità anche alle casse professionali),  nella gestione che poi si occuperà di liquidare la pensione al lavoratore.

Grazie al cumulo, il lavoratore in maniera del tutto gratuita, ha la possibilità di valorizzare tutta la contribuzione versata nella carriera lavorativa anche se mista. Oltre all’essere privo di costi, non va trascurato un altro evidente vantaggio del cumulo e cioè quello che non bisogna sottostare a nessun obbligo di accettare il calcolo completamente contributivo della pensione che fuoriesce dal cumulo.

Inoltre, le pensioni ottenute tramite il cumulo gratuito, non sono soggette al meccanismo delle finestre mobili, che posticipano di molti mesi la data di decorrenza del trattamento.  Rispetto alla ricongiunzione, il cumulo è differente oltre che come costi da sostenere per il pensionato, anche per il meccanismo con cui i contributi vengono utilizzati per produrre la pensione spettante.

In questo il cumulo somiglia alla totalizzazione, perché consente di ottenere una pensione calcolata sulla base delle regole di ciascuna gestione per la parte di contributi in esse versati. Una pensione che sarà frutto di una somma di tante piccole quote in base a contribuzione, retribuzione e regole di ciascuna gestione. Per la ricongiunzione invece si tratta di un autentico spostamento dei contributi da una gestione all’altra, con i versamenti che poi vengono trattati e trasformati in pensione secondo le regole del fondo a cui si chiede la liquidazione del trattamento.

Pensione con il cumulo, i soggetti interessati

Il cumulo gratuito è utilizzabile dalla generalità dei lavoratori che si trovano con carriere e versamenti in enti previdenziali diversi. Infatti tutti i contributivi presenti in diverse gestioni previdenziali restano utilizzabili tramite il cumulo, sia per maturare il diritto alla pensione che per la misura del trattamento previdenziale. Il cumulo può essere utilizzato dai lavoratori dipendenti, dai lavoratori autonomi in genere, dai lavoratori  iscritti alla Gestione Separata o ad altri forme sostitutive ed esclusive dell’Ago e dai liberi professionisti. Il cumulo quindi riguarda anche i lavoratori dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni. Pertanto, l’accredito gratuito nella Gestione Dipendenti Pubblici spetta anche ai dipendenti del comparto Scuola.

Alcuni chiarimenti sul cumulo dei contributi e domanda

Un’altra cosa che accomuna totalizzazione e cumulo è la completa assenza di trattamenti pensionistici nelle gestioni coinvolte nell’operazione. In pratica il cumulo è possibile solo a condizione che il richiedente non sia già titolare di un trattamento pensionistico all’interno delle gestioni coinvolte. La richiesta di esercitare l’opzione con il cumulo va presentata al Fondo previdenziale dove si è versato l’ultimo periodo di contribuzione.

Naturalmente se il soggetto interessato è iscritto a più gestioni contemporaneamente sul finire della carriera, potrà scegliere lui stesso a quale gestione inoltrare richiesta di cumulo. La pensione in cumulo viene erogata in unico assegno e l’ente erogatore resta l’Inps nonostante questo non sia uno degli enti a cui il lavoratore ha versato contributi.

L’importo del trattamento sarà invece formato dalla somma di diverse quote di pensione, come dicevamo, ognuno fuoriuscito dai versamenti in una determinata cassa previdenziale con le loro autonome regole. La pensione in cumulo riguarda la pensione di vecchiaia ma anche la pensione anticipata. Inoltre il cumulo può essere utilizzato anche per soddisfare il requisito contributivo ridotto previsto per i lavoratori precoci, con la quota 41, ed anche quello per il pensionamento anticipato con Quota 100 (ma solo per le gestioni collegate all’Ago).

Una cosa che occorre chiarire è che se dal punto di vista dei requisiti pensionabili, le regole tra i vari fondi a cui si è versato, sono differenti (esempio, un fondo prevede 65 anni di età per la vecchiaia, l’altro 67), per centrare la pensione di vecchiaia vanno usati i requisiti anagrafici più elevati tra quelli previsti dalle singole gestioni coinvolte. Per la pensione anticipata invece, va sottolineato che il requisito da tenere in considerazione anche se la somma dei contributi deriva dal cumulo, restano sempre i 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini ed i 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

Cumulo gratuito anche per i dipendenti statali

Anche i lavoratori pubblici possono avvalersi del cumulo gratuito ma la stessa Legge di Bilancio che ha esteso anche alle casse professionali questa facoltà, ha stabilito che per i dipendenti statali andare in pensione con il cumulo significa accettare una dilazione dei termini per la fruizione del TFS.

I dipendenti pubblici che si avvalgono della facoltà di cumulo dei periodi assicurativi percepiranno l’indennità di fine servizio al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia e dopo 12 mesi da questa data per via delle nuove norme sul TFS. Il cumulo contributivo quindi è utilizzabile senza alcun riguardo alla contribuzione effettiva ed è applicabile per la somma di contribuzione fra qualsiasi gestione e ordinamento previdenziale. Per il personale delle PA però c’è la controindicazione di cui parlavamo prima, che fa slittare la liquidazione del Trattamento di Fine Servizio a 68 anni di età, se si considera che l’età pensionabile oggi è fissata a 67 anni.

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