Concorso dirigenti scolastici, domani la pronuncia del Consiglio di Stato. Turi: “Ricorrenti abbiano giustizia”
Domani la pronuncia del Consiglio di Stato che deciderà se confermare la sentenza di annullamento del Tar Lazio, sospesa nell’ottobre 2019. A rischio l’incarico di dirigente scolastico di 2900 vincitori del concorso, tra cui la ministra Lucia Azzolina, classificatasi al 2539esimo posto su 3420 partecipanti.
Un quadro sul quale interviene con l’Adnkronos anche il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi: “Il Ministero dell’Istruzione avrebbe dovuto agire dopo la sospensiva del Consiglio di stato con una norma di salvaguardia preventiva. Invece non lo ha fatto, rinunciando alla gestione politica del problema. Il motivo? Non è idoneo, gestisce la cosa pubblica ‘in opposizione’, tipica cultura dei 5s, non in sintesi e mediazione costruttiva. Per questo si è sottratto ad un Sovere. In questo Paese bisogna che cambi la politica, non la Magistratura”.
Migliaia di scuole da domani rischiano di trovarsi senza dirigente scolastico in una situazione già di per sé drammatica: “Io contesto la politica. Non gli aspiranti dirigenti scolastici che mettono in crisi il sistema e che appoggio: se i ricorrenti ritengono che ci siano state lesioni di diritti è giusto che abbiano giustizia e che i diritti siano ristorati. Fioramonti con il suo ragionamento preventivo aveva fatto la scelta giusta. Nell’attuale Dicastero hanno invece trionfato l’ottusaggine e la debolezza di un Governo che mostrasolo i muscoli, perché debole anche a causa di una ministra inadeguata. Ma queste sono scelte che andrebbero spiegate ai cittadini”.
Concorso dirigenti scolastici, giovedì 15 ottobre udienza al Consiglio di Stato su annullamento
La Granato afferma che non ci saranno sanatorie e che il Ministero si costituirà contro i responsabili di un eventuale esito sfavorevole all’Amministrazione: “Ma scherziamo? Sono i danneggiati e li puniamo?
– controbatte Turi – La Granato è fortunata ad avere il verbo. Se il Cds annullerà il concorso ci sarà subito un decreto legge per sanare la situazione, come avvenuto anche nel 2011. O intendono lasciare quasi 3mila scuole senza dirigenza? Piuttosto – rileva il sindacalista – il problema è capire l’influenza della politica sulla magistratura amministrativa. Se non hanno il piano b, lo facessero subito”.