Coronavirus, Galli: “Differenza tra DaD al 75% o al 100% è questione di lana caprina. Scuola importante, ma qualcosa va sacrificato”
”Mi auguro che i provvedimenti del nuovo Dpcm bastino, ma non lo so, e se qualcuno afferma di saperlo mente. L’unica cosa che sappiamo è che ad aver dato risultato è la chiusura totale, ma si vuole evitare. E lo capisco”.
Così, al Fatto Quotidiano, Massimo Galli, direttore del dipartimento di Malattie infettive del “Sacco” di Milano. Che invita: ”Il lockdown fatelo per conto vostro; limitatevi alle attività fondamentali legate al vostro lavoro e vedete meno persone possibili. Quanto alla chiusura delle scuole è la più dolorosa e difficile da decidere. La differenza fra il 75 e il 100% di didattica a distanza alle superiori mi sembra una questione di lana caprina. Per quanto riguarda gli altri ordini capisco che tenere la didattica in presenza, oltre ad essere fondamentale per bambini e ragazzi, è necessario per dar la possibilità ai genitori di lavorare. Non mi è mai sfuggita l’importanza della didattica diretta, ma qualcosa va sacrificato”.
”Bisognerebbe pensare a politiche di maggiore tutela per gli anziani in questa fase – precisa -, per prevenire il rischio del contagio a chi è più esposto ad effetti drammatici. Quando s’ immagina possa diminuire la velocità di progressione del contagio? Fino al vaccino ci saranno ondate più o meno violente, magari decrescendo fra un’ondata e l’altra fino a che il virus da epidemico diventerà endemico: per questo potrebbero passare anche anni. SarsCov2 ha una grande capacità di diffondersi, grazie a dio è un po’ meno patogeno del Sars1 che però si diffondeva meno. E non parliamo della Mers. Quanto al vaccino, per avere una produzione capace di coprire tutto il fabbisogno serviranno ancora diversi mesi e di sicuro non sarà disponibile per tutti subito. Poi, speriamo che funzioni, anche se alcuni dati che abbiamo sulla induzione degli anticorpi lascerebbero davvero ben sperare”.