Arcuri: “Sempre più convinto, il virus non esce dalle classi, ma è entrato nella scuola”

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“Tenere chiuse le scuole è un dolore per  una comunità contemporanea e tenere insieme scuola, lavoro e salute è  il faro lungo il quale ci siamo mossi e dobbiamo continuare a muoverci”.

Così Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, ospite ad Agorà.

“Abbiamo iniziato a distribuire i test antigenici, ne abbiamo comprati tantissimi e già due milioni sono stati distribuiti alle Regioni nelle scorse settimane. Per quanto riguarda la riapertura con tempi stretti  – aggiunge – non credo ci sia un’insormontabile vincolo organizzativo: bisogna mettere a sistema i trasporti, la scuola ma soprattutto la  responsabilità delle persone. Il virus, me ne sto convincendo, non  esce dalla scuola ma è entrato nella scuola. L’eccesso di mobilità e  la normale volitività dei giovani deve essere il più possibile contenuta”.

E ancora: “Nell’ultima decade di gennaio partiremo con la somministrazione delle prime dosi del vaccino. Il ministro della Salute la prossima settimana presenterà il piano strategico per la più grande campagna di vaccinazione di massa che il Paese ricordi  e se il Parlamento lo approverà, partiremo con la vaccinazione delle prime categorie”.

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