Negli ultimi venti anni numero studenti iscritti alle scuole paritarie cala dal 13 al 9%. Perso il pluralismo educativo?

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Negli ultimi venti anni la percentuale complessiva degli iscritti alle paritarie è scesa dal 13,6% al 9,9%. Suor Anna Monia Alfieri legge i dati e cerca di capire se la riduzione degli allievi nella scuola paritaria è proporzionata alla flessione degli allievi italiani nel loro insieme, e, ancora, se la causa ultima è da ricercare nella denatalità, nel Covid o in un sistema che è imploso.

Ieri la Ministra Azzolina rispondendo ad una interrogazione parlamentare ha affermato “Le scuole paritarie formano, insieme alle scuole statali, il sistema nazionale di istruzione”

E’ veramente così?

Negli ultimi 10 anni (a.s. 2010/11- a.s. 2019/20) sono state chiuse 1.342 scuole paritarie. Più di 143 nel corso dell’ultimo anno scolastico (un dato approssimato per difetto).

Le 1.559 scuole cattoliche che negli ultimi 10 anni hanno chiuso sono collocate nel Sud e nelle periferie.

E evidente che, a fronte della chiusura di 1.559 scuole cattoliche, altre scuole paritarie sono state fondate.

Gli allievi delle scuole paritarie cattoliche e di ispirazione cristiana rappresentano  il 63% dell’intera popolazione scolastica paritaria con una concentrazione elevata nella scuola dell’infanzia.scuol

In Lombardia il pluralismo educativo è pari al 16%, in Piemonte al 10%, in Veneto al 15%, in Liguria all’11%, in Emilia Romagna al 12%. Se si passa al Sud troviamo il 4% in Puglia, il 5%
in Calabria, il 3% in Campania. Sono sufficienti questi dati per comprendere il grande divario che separa il Nord e il Sud.

APPROFONDIMENTO “Il pluralismo educativo: perso per sempre? Colpa del covid? “
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