Rientro a scuola, fasce ingresso 8-10 e lezioni obbligatorie il sabato. FAQ Lazio aggiornate

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L’Usr per il Lazio aggiorna le FAQ, relative al rientro a scuola in sicurezza il 7 gennaio, precedentemente pubblicate anche dalla nostra redazione.

Alcune FAQ vengono modificate, altre vengono aggiunte. Le riportiamo di seguito.

(MODIFICATA) D 1 Posso fare a meno di rispettare le due fasce orarie di ingresso 8.00 – 10.00, o di aprire il sabato ?
R 1 Solo quando vi sia la completa impossibilità a organizzarsi in tal maniera o se gli obiettivi relativi al trasporto pubblico siano raggiunti diversamente (vedi ad es. la domanda n.3), e solo su autorizzazione dell’Ufficio scolastico regionale. Le scuole che ritengano di trovarsi in tale situazione dovranno chiedere al proprio Ufficio scolastico provinciale di farsi tramite di una
richiesta di deroga, che dovrà essere adeguatamente motivata.
Le scuole della provincia di Viterbo non sono tenute ad aprire anche il sabato, ma possono mantenere l’organizzazione su sei giorni ove l’avessero già adottata.

D 2 Le difficoltà organizzative derivanti dalle due fasce di ingresso 8.00 – 10.00 e/o dall’apertura di sabato sono sufficienti, se ben rappresentate, a ottenere una deroga ?
R 2 No. È ben chiaro che riorganizzare gli orari a metà anno è complesso, per l’orario di uscita dei ragazzi, per la necessità di coordinare le scuole interessate dalle cattedre a orario esterno, per le esigenze spesso contrastanti delle famiglie e del personale, per la presenza di lavoratori anch’essi pendolari, ecc.
Tuttavia, non può non prevalere la tutela della salute pubblica e individuale, che rende necessario questo nuovo sforzo. La scuola ha già dimostrato ampiamente, da marzo in poi, di essere in grado di organizzarsi nell’interesse degli studenti.

D 3 I miei studenti non usano i mezzi pubblici. Posso derogare alle indicazioni circa gli orari di ingresso ?
R 3 Sì. Le scuole che per ragioni contingenti siano frequentate esclusivamente da studenti che non utilizzano i mezzi pubblici possono fare a meno di aderire alle prescrizioni sugli orari di ingresso. A tal fine, devono comunque chiedere l’autorizzazione all’Ufficio scolastico regionale per il tramite del competente ufficio provinciale.

(MODIFICATA) D 4 L’azienda di trasporto pubblico locale che serve la mia scuola (diversa da ATAC e COTRAL) mi consente di prescindere dalle indicazioni sugli orari di ingresso. Posso farlo ?
R 4 Sì, purché vi sia un impegno formale dell’azienda. A tal fine, le scuole interessate devono comunque chiedere l’autorizzazione all’Ufficio scolastico regionale per il tramite del competente ufficio provinciale, allegando la nota ricevuta dall’azienda, diversa da ATAC e COTRAL. ATAC e COTRAL, invece, hanno già rappresentato ai tavoli prefettizi la necessità delle due fasce orarie 8.00 e 10.00 e, quando si giungerà al 75% di studenti in presenza, anche (tranne che per Viterbo)
dell’uso del sabato.

(MODIFICATA) D 5 Le prescrizioni relative agli orari di ingresso possono essere rispettate “compensando” le quote tra scuole diverse ?
R 5 Sì, purché si tratti di plessi serviti dagli stessi mezzi pubblici, ad es. perché contigui. Nel caso in cui i plessi appartengono a istituzioni distinte, occorrerà un accordo formale. Gli Uffici scolastici provinciali possono favorire, su richiesta, un accordo tra le scuole coinvolte.

(MODIFICATA) D 6 Posso organizzare l’orario su sei giorni anche per gli studenti, per farli uscire prima il pomeriggio ?
R 6 Solo se l’azienda di trasporto pubblico locale comunica formalmente che ciò non pregiudica il rispetto delle prescrizioni volte a contenere l’epidemia. ATAC e COTRAL hanno già rappresentato ai tavoli prefettizi che è necessario, per quanto di loro competenza, che le scuole aprano anche il sabato (tranne che nella provincia di Viterbo) lasciando però gli studenti su cinque
giorni, così da ottenere un’ulteriore riduzione di un quinto nel numero di studenti che ogni giorno utilizzano i trasporti.

(MODIFICATA) D 7 I miei studenti entravano alle 8 e alle 9. Se la prima ora del gruppo delle 9 venisse assicurata in DDI, gli studenti entrerebbero alle 10 senza necessità (o quasi) di modifiche all’orario. Posso farlo ?
R 7 Sì, purché sia rispettato il diritto soggettivo di ciascuno studente a frequentare in presenza per il 75% del tempo-scuola (il 50% sino al 16 gennaio) e purché ciascun giorno non frequenti più del 75% degli studenti (il 50% sino al 16 gennaio).

D 8 Posso lasciare una maggior quantità di studenti in didattica digitale integrata, e conseguentemente evitare di riorganizzare gli orari ?
R 8 No. Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 e l’ordinanza del Ministro della salute 24 dicembre 2020 conferiscono a ciascuno studente il diritto soggettivo a svolgere l’attività didattica in presenza per il 50% del tempo-scuola tra il 7 e il 16 gennaio, e per il 75% dal 18 gennaio in poi. Salvo nuove e diverse prescrizioni governative, non è consentito ridurre tali percentuali. Riduzioni unilaterali potrebbero essere contestate giudizialmente dalle famiglie.
Rimane ferma la possibilità per gli studenti di rinunciare a tale diritto ad es. perché “fragili”, purché seguano a distanza.

(NUOVA) D 8.1 Le percentuali del 50% e del 75% devono essere rispettate a livello di popolazione scolastica complessiva oppure di singolo studente ?
R 8.1 Sia di singolo studente sia a livello complessivo, ferme restando le disposizioni derogatorie per gli studenti con disabilità o altri BES e per gli studenti con fragilità o conviventi con persone fragili.
Ciascuno studente ha il diritto soggettivo a frequentare in presenza per il 50% del temposcuola (il 75% dal 18 gennaio in poi). Diversamente ci si esporrebbe a ricorsi da parte delle famiglie con tempo-scuola inferiore, con la probabile soccombenza dell’amministrazione per la difficoltà a motivare adeguatamente tali eventuali diversità di trattamento. Inoltre, le percentuali devono essere rispettate anche a livello complessivo, perché diversamente si verificherebbero pericolosi affollamenti sui mezzi pubblici.

(NUOVA) D 8.2 La percentuale del 50% (del 75% dal 18 gennaio) comporta che ciascuno studente debba frequentare per due giorni in presenza su quattro (tre su quattro dal 18 gennaio) o posso organizzare l’orario in maniera che ciascuno studente sia presente tutti i giorni, ma solo per il 50% delle ore (75% dal 18 gennaio) ?
R 8.2 La partizione tra presenza e distanza deve essere, di norma, “verticale”, cioè deve prevedere giorni interamente in presenza intervallati da altri a distanza. Ciò perché, altrimenti, aumenterebbero sia il numero di studenti che utilizzano, ciascun giorno, i mezzi del trasporto pubblico locale, sia l’affollamento delle aule. Sono possibili anche soluzioni miste “orizzontali” e “verticali”, con riferimento all’orario precedente alla pausa natalizia, purché ciascun giorno non frequenti più del 75% degli studenti (il 50% sino al 16 gennaio).

(MODIFICATA) D 9 Posso fare a meno della didattica digitale integrata e riportare tutti gli studenti in presenza ?
R 9 Solo se si tratta di una misura necessaria per la corretta inclusione degli studenti con disabilità, oppure se nessuno studente si avvale del trasporto pubblico locale. Diversamente, verrebbero lese le misure di contenimento dell’epidemia, senza che vi sia una previsione normativa che lo consenta, sinora prevista solo per l’inclusione degli alunni con disabilità o altri BES.
In ogni caso, occorre garantire il rispetto delle prescrizioni del Comitato tecnico scientifico in merito alla distanza inter-personale tra gli studenti e tra questi e il docente, all’areazione e all’uso dei dispositivi di protezione individuale.

D 10 Gli studenti possono consumare un pasto al banco, se lo desiderano ?
R 10 Sì, come già capita per le scuole del primo ciclo che hanno utilizzato il refettorio per inserirvi una o più aule, avendo cura di areare bene gli spazi.

(MODIFICATA) D 11 A chi spetta riorganizzare l’orario di lavoro degli assistenti specialistici agli studenti con disabilità, in ragione dei nuovi orari di ingresso ?
R 11 Spetta al soggetto che ha stipulato il contratto con la cooperativa che li fornisce. Di solito, si tratta della scuola, che provvede coi fondi regionali. La riorganizzazione può avvenire, a parità di budget, anche avvalendosi dei recuperi orari derivanti dalle assenze degli studenti o dalle ore non svolte sino a questo momento.

D 12 Le famiglie lamentano l’incompatibilità tra i nuovi orari di ingresso e l’orario in cui si muovono per accompagnare i figli a scuola e per andare, poi al lavoro. Cosa posso rispondere ?
R 12 Sono in corso tavoli, presso le Prefetture, per rivedere anche gli orari di apertura delle attività produttive e dei servizi, nel senso di un maggiore scaglionamento e di una maggiore flessibilità. I tavoli termineranno i lavori prima del 7 gennaio.

D 13 Ci saranno risorse aggiuntive di personale, in particolare collaboratori scolastici, per agevolare la riorganizzazione degli orari ?
R 13 L’intesa in Conferenza unificata del 23 dicembre dà conto dell’impegno del Governo a «individuare ulteriori risorse ad incremento del Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa, per il riconoscimento di salario accessorio al personale ATA, al fine di garantire il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado anche
nelle ore pomeridiane». Il Governo è, quindi, ben consapevole della necessità e potrà provvedere, ad es. in occasione del prossimo decreto legge che autorizzerà un ulteriore scostamento di bilancio.

(NUOVA) D 14 Le indicazioni fornite sull’organizzazione degli orari valgono per tutte le province ?
R 14 Sinora solo i Prefetti di Roma, Frosinone e Viterbo hanno perfezionato i relativi documenti. Entro breve saranno pubblicati anche i documenti dei prefetti di Latina e Rieti. Ad oggi, appare probabile che anche questi documenti recheranno indicazioni simili a quelle relative alle altre province, giacché le esigenze di COTRAL e di Ferrovie dello Stato sono uniformi sul territorio.
Per questo, e anche in considerazione dei tempi necessari per il coinvolgimento degli organi collegiali, si raccomanda a tutte le scuole del Lazio di organizzarsi da subito secondo le indicazioni ricevute.

(NUOVA) D 15 Il ricorso alla giornata del sabato è obbligatorio oppure si può farne a meno ?
R 15 È obbligatorio, tranne che per la provincia di Viterbo, quanto meno da quando la percentuale di tempo-scuola in presenza salirà al 75%, quindi dal 18 gennaio. Si tratta di una misura che consente di ridurre di un sesto l’occupazione dei mezzi pubblici da parte degli studenti e che può consentire un minor affollamento nelle aule, giacché può succedere che venga meno la
necessità di utilizzare aule poco capienti. Perciò, è posta a tutela della salute degli studenti, del personale e, quindi, della salute di tutti.

(NUOVA) D 16 Le scuole delle province diverse da Viterbo che hanno già un orario su sei giorni, devono modificarlo per far sì che, fermo restando l’uso del sabato, ciascuna classe sia in presenza per soli cinque giorni ?
R 16 Le scuole in questione possono rivolgersi all’Ufficio scolastico regionale, entro il 4 gennaio e per il tramite del proprio Ufficio provinciale, ove desiderino mantenere l’orario su sei giorni anche per le classi. Purché si tratti di un numero molto ridotto di situazioni, sarà cura dell’Ufficio regionale interpellare le aziende di trasporto pubblico coinvolte al fine di stabilire se la deroga sia gestibile.
Le scuole che, invece, avevano un orario organizzato su cinque giorni, dovranno utilizzare anche il sabato, mantenendo ciascuna classe su cinque giorni alla settimana, come da indicazioni del documento prefettizio.
Infine, le scuole della provincia di Viterbo possono mantenere l’organizzazione su cinque o sei giorni precedente alla pausa natalizia.

(NUOVA) D 17 Accertata la provenienza dell’utenza studentesca e l’utilizzo di mezzi pubblici, è comunque prescrittivo utilizzare i due orari di ingresso indicati (8 – 10) o è possibile prevedere un diverso scaglionamento ?
R 17 Si può fare a meno di adeguarsi alle indicazioni solo se vi è un impegno formale da parte delle aziende di trasporto pubblico locale coinvolte a garantire ugualmente la percentuale massima di riempimento dei mezzi. Vedi domande nn. 3 e 4 e relative risposte.
Si rappresenta che ATAC e COTRAL hanno già rappresentato, ai tavoli prefettizi, la necessità delle fasce 8.00 – 10.00.

(NUOVA) D 18 La riduzione dell’orario in presenza deve avvenire solo in modalità sincrona o può prevedere modalità asincrone ?
R 18 La riduzione al 50% (75% dal 18 gennaio) dell’orario in presenza deve essere gestita nel rispetto delle linee guida ministeriali sulla didattica digitale integrata. Dunque, è possibile assicurare la parte rimanente attraverso una combinazione adeguata di attività in modalità sincrona, che deve essere prevalente, e asincrona.

(NUOVA) D 19 Gli Uffici scolastici provinciali possono assicurare un coordinamento tra scuole contigue ?
R 19 Sì, su richiesta. Vedi domanda n. 5.

(NUOVA) D 20 L’apertura del sabato si applica anche alle scuole ebraiche ?
R 20 Naturalmente no, giacché prevale la tutela di cui all’art. 19 della Costituzione.

(NUOVA) D 21 La mia scuola è frequentata anche da studenti di fede ebraica, che chiedono di non frequentare il sabato. Come devo comportarmi ?
R 21 Dal 18 gennaio, di norma cinque classi su sei frequenteranno di sabato, tranne che nella provincia di Viterbo. Le classi in cui sono presenti gli studenti di fede ebraica dovranno essere tra quelle che frequentano da lunedì a venerdì, anche ove ciò comportasse necessariamente una riduzione nel numero di classi presenti anche di sabato al di sotto della frazione di cinque su sei

NOTA USR

IL PIANO DI RIENTRO NEL LAZIO

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