Riapertura scuole il 7 gennaio nel caos, Sindacati chiedono rinvio tra due settimane, test e vaccino

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A soli quattro giorni dalla ripartenza non si placano le polemiche sul rientro a scuola per il 50% degli studenti delle scuole superiori. Mentre il Governo prepara nuove misure per contenere la diffusione del virus, i Sindacati chiedono il rinvio della riapertura delle scuole.

“La riapertura della scuola il 7 gennaio è troppo rischiosa”, afferma lo Snals all’Ansa. “Stiamo prendendo atto dell’aumento dei contagi di questi giorni. Il 18 gennaio potremmo avere un’idea dell’andamento epidemiologico e decidere a ragion veduta”, aggiunge la segretaria Elvira Serafini.

“Continuiamo a leggere notizie, ma con il ministero non c’è alcun confronto. I dirigenti scolastici continuano a fare e disfare orari, le famiglie sono confuse”, sostiene la Cisl Scuola.

Secondo la Uil, la scuola “deve essere al centro della campagna di vaccinazione”.

Marcello Pacifico, Anief, ricorda a Orizzonte Scuola che già prima delle vacanze “aveva intuito che sarebbe salita la curva dei contagi”. “Ora chiede almeno due settimane di rinvio per fare i test a studenti e personale scolastico”, sempre che – premette il sindacalista – la curva dei contagi diminuisca nel frattempo”.

I piani prefettizi sono intanto pronti, questo il quadro delineato: turni doppi o unico, a seconda delle regioni, ingressi alle 8 e alle 10, lezioni il sabato.

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Quadro che tuttavia non sembra essere definito. In Puglia si va verso la conferma della Dad a discrezione delle famiglie, nel Lazio potrebbe esserci il rinvio all’11 gennaio, in Campania possibile un ritorno graduale con le superiori sui banchi non prima del 25 gennaio.

Il presidente di Emilia Romagna e Regioni, Stefano Bonaccini, chiede al Governo una riconvocazione per prendere una decisione, perché “se c’è preoccupazione di un rischio, alla luce dei numeri, si discute”.

I presidi chiedono “stop alle polemiche politiche fra Regioni e Governo” e il rientro a scuola “solo se non ci sono rischi per l’incolumità di studenti e personale”. “Chiediamo da mesi – sottolinea Antonello Giannelli, presidente Anp – che anche fuori dagli istituti scolastici le regole vengano rispettate e che si pratichi uno screening capillare e continuo tramite tamponi rapidi”.

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