Ritorno a scuola, Toccafondi (IV): “Che senso ha il rinvio di quattro giorni?”

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“Sulla scuola si continua a procedere in balia della totale improvvisazione e, insieme, senza tener conto del destino educativo dei ragazzi: quali sono le ragioni che motivano uno spostamento della riapertura dal 7 all’11? Che cosa dovrebbe accadere in quei quattro giorni?”.

Lo dichiara Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera.

I dati resi noti ieri dall’Iss– spiega – ‘assolvono’ la scuola rispetto all’accusa di essere un pericolo per l’intero corpo sociale: solo il 2% dei focolai ha avuto origine nelle classi italiane e solo nel 40% dei casi si trattava di classi di studenti delle superiori. Che senso hanno dunque i dubbi nutriti da più parti sulla necessità di far ripartire la scuola dopo 100 giorni di attività a distanza, vale adire – perché la Dad non è scuola – di sostanziale chiusura? La soluzione che sembra profilarsi è quella di un rinvio di quattro giorno, dal 7 all’11 gennaio. Bene. Quali sono motivazioni scientifiche che rendono necessario tale spostamento?“.

Questo balletto di date sulla pelle dei ragazzi è sconcertante. Com’è possibile che dopo quasi un anno ministri, presidenti di regione e consulenti vari non abbiano capito il danno educativo che stiamo facendo ai ragazzi? Occorre dunque maggiore chiarezza ma non solo: bisogna ripensare al piano vaccinale, dando priorità alla scuola, altrimenti tra ripensamenti e rimpalli tra regioni e governo si rischia di perdere un altro anno“, conclude.

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