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Mensa scolastica, misure di sicurezza e gestione: possono i bambini portare posate da casa? Questa ed altre risposte. Gli esempi di Bolzano e Prato

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Non è assolutamente vero che non si può pensare ad una ripartenza per la scuola secondaria di secondo grado anche con un orario a cavallo con la mensa. Perché è assolutamente complicato pensare un orario continuato sino al pomeriggio lasciando digiuni alunni e docenti o chiedendo loro di organizzare (e poi con quali norme di sicurezza) la pausa pranzo (da casa, in luogo d’asporto, nel bar chiuso o come?).

Si può prendere esempio da chi è già ben organizzato, come il comune di Prato, ad esempio, e pensare di utilizzare alcune aule (dato il numero ridotto di alunni) a luogo per porzionare il ristoro per docenti e alunni (cosa necessario per non trasformare la scuola in un luogo di sofferenza e violenza fisica).

Dopo una pausa durata più di due mesi, i nostri ragazzi devono tornare a scuola in presenza.

La ripartenza è un po’ in salita, sia per l’esigenza di garantire le condizioni di sicurezza ad alunni e personale scolastico sia per le molteplici incognite per il futuro, dato che il Coronavirus non è stato ancora fermato e il vaccino è, obiettivamente, molto lontano per i nostri alunni e, diciamolo pure, anche per i nostri docenti.

Le Linee guida emanate dal MIUR e dal Ministero della Salute, nonché i documenti delle varie regioni, hanno dato autonomia organizzativa ai singoli Istituti, ma nel rispetto delle misure obbligatorie come il distanziamento minimo, le pulizie costanti, l’areazione naturale degli ambienti, il lavaggio frequente delle mani e la possibilità di uso di saponi, gel sanificanti e mascherine. Lo fanno già negli altri ordini di scuola, lo si può fare con altrettanta sicurezza pure nelle secondarie superiori (trasporti permettendo).

Le misure di sicurezza e le mense

Per garantire il rispetto di tali misure, molti spazi mensa non sono più disponibili per la loro primaria funzione, legata appunto al consumo del pasto scolastico. Per le numerose Amministrazione comunali che stanno impegnando tutte le loro forze in questa scommessa culturale e per molti Dirigenti un aspetto importante è quello di garantire il pranzo a scuola e questo non solo per la valenza nutrizionale ed educativa, ma anche come sostegno alle famiglie e come necessaria modalità per assicurare un rientro pomeridiano anche alle fasce d’alunni delle scuole secondarie superiori.

L’esempio del comune di Prato

Per individuare soluzioni personalizzate per ogni Istituto e per ogni plesso, il Comune di Prato guidato dal sindaco Matteo Biffoni ha lavorato per garantire la massima sicurezza per gli utenti e per i lavoratori, anche nel momento del consumo del pasto. In base alle verifiche degli uffici comunali, l’amministrazione comunale di Prato ha confermato, ma già a settembre 2020, la possibilità di fornire e organizzare il servizio secondo le modalità a suo tempo anticipate ai dirigenti scolastici; in particolare, è stata confermata la fornitura dei pasti alle scuole nei contenitori in acciaio inox multi-porzione (con l’eccezione delle diete, che continueranno ad essere fornite in monoporzione).

L’esempio della città di Bolzano

Di particolare rilevanza (esemplare davvero) il servizio mensa offerto dal comune di Bolzano a tutti le alunne e gli alunni di ogni ordine e grado, anche, dunque, alla secondaria superiore. Scrive l’assessore Monica Franch Assessora al Personale, alla Scuola e al Tempo Libero che “la ristorazione scolastica è un servizio formativo insostituibile che trasmette ai nostri figli cultura, tradizione, identità. Il momento del pasto infatti, rappresenta un servizio necessario per soddisfare il bisogno di una corretta ed equilibrata alimentazione quotidiana in funzione delle esigenze di sviluppo delle bambine e dei bambini e delle ragazze e dei ragazzi, ma anche un’importante occasione di crescita, di socializzazione, di educazione ai rapporti interpersonali, di confronto fra abitudini alimentari diverse. Il Comune di Bolzano si impegna ogni giorno a soddisfare i gusti delle bambine e dei bambini e delle ragazze e dei ragazzi, offrendo alimenti di qualità, sani, freschi, territoriali e biologici”.

La Mission del Comune di Bolzano

Insieme alle famiglie, agli insegnanti e a tutti gli altri soggetti attivi sul territorio, il comune di Bolzano vuole contribuire a trasmettere alle nuove generazioni i fondamenti di una sana e corretta alimentazione, di uno stile di vita basato sul benessere. Si legge nella Carta dei Servizi “Vogliamo offrire a studenti ed insegnanti un servizio di Ristorazione Scolastica di qualità, che favorisca lo ”stare bene insieme a tavola” e permetta di articolare e diversificare i tempi della scuola, per rispondere alle sempre nuove esigenze didattiche, familiari e sociali. La gestione del servizio di Ristorazione scolastica è affidata ad una impresa specializzata nel settore, la CIR food-Arma, risultata aggiudicataria dell’appalto, a seguito di gara pubblica a livello europeo. I pasti sono preparati e confezionati giornalmente nelle 21 cucine comunali presenti nelle diverse scuole della città; solo in 2 mense i pasti arrivano trasportati mediante un servizio espresso, con mezzi ed attrezzature idonee a garantire il trasporto. Visualizza le cucine: Mappa strutture (funziona con Chrome o Firefox) Il Comune fornisce il pasto a più di 7.000 bambini e bambine delle scuole elementari e medie, e ad oltre 800 studenti delle scuole superiori della città”.

L’importanza dei vassoi usa e getta

La principale differenza è che le sporzionatrici serviranno le diverse portate in un unico vassoio multi-scomparto (usa e getta), che sarà consegnato ad ogni singolo bambino e/o ragazzo.

Tali vassoi sono realizzati con materiali compostabili, per cui potranno essere impilati e conferiti fra i rifiuti organici, nell’ottica della tutela e della sostenibilità ambientale.

La scelta di riempire i vassoi all’interno della scuola, nel momento immediatamente antecedente il consumo, è stata operata per garantire un livello qualitativo superiore del pasto, con un miglior mantenimento delle temperature e delle caratteristiche organolettiche.

Nei giorni in cui usufruiranno della ristorazione scolastica, tutti gli alunni dovranno portare con sé SOLO le posate e una borraccia personale.

I bambini e i ragazzi devono portare le stoviglie personali da casa?

Ogni alunno dovrà portare da casa solamente posate, bicchiere e borraccia con acqua. NON è necessario portare i piatti personali da casa.

A scuola – al momento del pasto – devono essere fornite tovaglietta, tovagliolo e vassoio in polpa di cellulosa a scomparti, sul quale verranno sporzionate le pietanze previste per il pranzo scolastico.

Tale materiale è tutto compostabile e sarà smaltito con il rifiuto organico.

Come è organizzato il pranzo nei nidi e nelle scuole dell’infanzia?

Nei servizi 0/6 anni, i gruppi/sezioni sono da considerarsi “insiemi” all’interno dei quali è garantita la stabilità del personale educativo ed ausiliario: i bambini e gli adulti non avranno interazioni con bambini e adulti di gruppi/sezioni diversi. Gli ambienti sono quindi divisi in aree strutturate secondo il principio di non intersezione tra gruppi diversi, e ciò vale anche per il momento del pranzo. Per i bambini al di sotto di sei anni non è previsto l’obbligo di indossare la mascherina, mentre tutto il personale è tenuto al corretto utilizzo dei Dispositivi di Protezione individuale (DPI), anche al momento della distribuzione e consumo del pasto dei piccoli.

Con quali procedure verrà garantita la sicurezza nel momento della mensa?

Per il consumo del pasto nel refettorio, per gli alunni di età oltre ai sei anni, valgono le stesse misure di stanziamento fisico di almeno 1 metro, già indicate per gli altri locali destinati alla didattica. Il flusso dei bambini e ragazzi, qualora fuori della classe, sarà mantenuto ordinato (se necessario, con percorsi obbligati unidirezionali ed entrate/uscite differenziate).

Per il consumo del pasto in classe, sarà mantenuta la normale disposizione e distanziamento dei banchi, già previsto per le ore di didattica.

Saranno mantenute le misure igienico sanitarie già previste per la refezione scolastica: saranno arieggiati gli ambienti. Le superfici di appoggio e consumo dei pasti, le attrezzature e stoviglie utilizzate, sia per lo sporzionamento che la somministrazione dei pasti, saranno pulite e disinfettate prima e dopo la refezione ed ad ogni cambio di turno.

Posso scegliere di portare a casa mio figlio e/o riaccompagnarlo a scuola per le lezioni pomeridiane, se previste?

Il tempo mensa è a tutti gli effetti tempo scolastico, in quanto rappresenta per i bambini /e un momento di condivisione, socializzazione e di educazione alimentare oltre che di confronto con i limiti e le regole che derivano dal rispetto degli altri e della civile convivenza.

La scelta di non lasciare il proprio figlio a pranzo a scuola non dovrebbe essere legata a timori sulla sicurezza del pranzo in comunità, in quanto saranno garantite tutte le misure atte al contenimento del rischio di contagio da Covid-19, così come sono garantite per gli altri momenti di didattica.

Un eventuale provvedimento eccezionale che permetta di riprendere il proprio figlio/a per il pranzo deve essere richiesto ed autorizzato dal Dirigente Scolastico, nel rispetto delle regole che ciascun Istituto Scolastico si è scelto.

Si può proporre alla Secondaria superiore? Sì, basta guardare l’esempio di Bolzano

Crediamo, sulla scorta dell’eccellente soluzione adottata dal Comune di Bolzano, che sia necessario trovare una soluzione ai quesiti legati alla permanenza degli alunni anche ad ora di pranzo e oltre, per permettere di pensare ad un futuro equilibrato e, principalmente, che abbia a cuore la salute psicofisica e la formazione dei nostri alunni che devono ritornare dietro i banchi di scuola e arricchire aule e laboratori. Serve un impegno, in primis, del Governo e poi delle amministrazioni comunali e provinciali che potrebbero essere coinvolte nella definizione di luoghi da destinare alle mense o a forme alternative di garanzia del pasto ad ora di pranzo ad alunni, docenti e personale ATA. Anche un approccio di questo tipo sarebbe da garanzia a soluzioni più adeguate ad una scuola che deve necessariamente riaprire.

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Carta_Servizi_ristorazione_scolastica_Comune_Bolzano

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