Nuovo DPCM, bozza: le scuole superiori riapriranno il 18 gennaio (fino al 75% in presenza). Gli ultimi aggiornamenti

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Il nuovo DPCM, che il governo si appresta a varare, dopo il decreto legge, non contiene novità di rilievo rispetto a quanto filtrato nelle scorse ore. Vediamo nel dettaglio cosa è previsto.

Le misure indicate nel Dpcm che il governo si appresta ad adottare nelle prossime ore saranno valide dal 16 gennaio al 5 marzo. Nel Dpcm viene inoltre ribadito lo stop agli spostamenti tra Regioni fino al 15 febbraio, approvato con il decreto di mercoledì.

Nuovo DPCM, cosa è previsto

Quasi tutta Italia in zona arancione e il divieto di spostarsi tra le regioni fino al 15 febbraio, con Lombardia e Sicilia che da domenica potrebbero essere le prime zone rosse del 2021. Entrerà in vigore nelle prossime ore la nuova stretta.

Nessun passo indietro, dunque, con il rinnovo di tutte le misure già in vigore a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5, le scuole superiori in didattica in presenza (fino al 75% qualora sia consentito) e l’inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni, introdotte con il decreto approvato mercoledì: con Rt 1 o con un livello di rischio ‘alto’ si va in arancione, con Rt a 1,25 in rosso.

Il divieto di spostamento tra le regioni, comprese quelle gialle, sarà in vigore fino al 15 febbraio e non più al 5 marzo. Fino a quella data sarà invece valida la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) di andare a trovare parenti o amici nella regione, se questa è in zona gialla, o nel comune se è in zona arancione o rossa.

“Lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata – si legge nella bozza – è consentito nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno, in un arco temporale compreso tra le 5 e le 22 e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale”. 

Sempre fino al 5 marzo sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia.

Chiuse anche palestre e piscine – anche se si continua a lavorare per consentire la ripresa almeno agli sport individuali nelle zone gialle – così come cinema e teatri. Confermata, invece, l’apertura dei musei, ma solo nelle regioni gialle e solo nei giorni feriali. “Il servizio di apertura al pubblico dei  musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui” è  assicurato a patto che “garantiscano modalità di fruizione  contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sono altresì aperte al pubblico le mostre, alle medesime condizioni previste dalla presente lettera per musei e istituti e luoghi della cultura”, si specifica nel testo.

Sono sospesi le mostre e i servizi di  apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura”, “ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica”

Le Università, “in base all’andamento del quadro epidemiologico, predispongono piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari, da svolgersi a distanza o in  presenza” secondo le “esigenze di sicurezza sanitaria nel rispetto  delle linee guida del Ministero dell’università e della ricerca” e  “ferme restando le attività che devono necessariamente svolgersi in presenza”.

La bozza del Dpcm in vigore dal 16 gennaio afferma che “i servizi di crociera da parte delle navi passeggere di bandiera italiana possono essere svolti nel rispetto delle specifiche linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico”.

Con il decreto viene introdotta la ‘zona bianca’, in cui le uniche restrizioni sono il distanziamento e l’uso della mascherina. I parametri per entrarci – 3 settimane consecutive di incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio basso – fanno sì che ci vorranno mesi prima che una regione possa ottenere questo traguardo.

CAPITOLO SCUOLA – Nel Dpcm c’è scritto espressamente: a partire da lunedì le scuole superiori di secondo grado “adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica… in modo che…almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza”. Per le scuole dell’infanzia, per le elementari e le medie, prosegue il testo, la didattica continua a svolgersi “integralmente in presenza”.

Ecco il testo integrale: “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli  articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo  1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a  decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50 per cento e fino ad una  massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza”.

La Lombardia (ma probabilmente ciò non accadrà perché sarà zona rossa come la Sicilia) dovrebbe rientrare lunedì 18 così come Lazio, Liguria, Molise, Piemonte e Puglia.  Per quanto riguarda invece Campania, Emilia Romagna e Umbria il rientro in classe è previsto per il 25 gennaio. Dureranno invece fino all’1 febbraio, invece, le lezioni a distanza in Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna, Veneto, Calabria, Sicilia e Basilicata. In quattro regioni, invece – Valle d’Aosta, Toscana, Abruzzo e Trentino Alto Adige – le superiori sono già tornate in classe.

Ogni decisione dovrà però tenere conto del monitoraggio che sarà pubblicato venerdì.

Riapertura scuole, tutte le date e gli ultimi aggiornamenti

2 regioni in zona rossa domenica, 10 o 12 arancioni

Al momento soltanto per due sembra certa la zona rossa: la Lombardia e la Sicilia. In zona arancione dovrebbero rientrare Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige, Puglia, Umbria, Veneto, Emilia Romagna e Calabria. A rischio arancione sono anche Molise e Sardegna. Per tutte le altre regioni (Toscana, Valle d’Aosta, Abruzzo, Basilicata e Campania) sarà confermata la zona gialla.

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