Occupazione scuole, prefetto Roma agli studenti: fidatevi di noi. Il difficile non è chiudere, ma aprire

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Da lunedì sono riprese le lezioni in presenza per il 56% degli studenti degli istituti superiori romani. Dal 7 gennaio si susseguono le proteste in strade e piazze per il ritorno in aula in sicurezza ma continuano ad essere pochi i ragazzi, tra i 14 e i 18 anni, che si sono recati nei drive-in per fare i tamponi sfruttando le procedure agevolate previste dalla Regione Lazio.

E’ quanto si legge in una nota del Viminale.

Capisco l’effervescenza giovanile – commenta così a Il Messaggero il prefetto di Roma Matteo Piantedosi le recenti forme di protesta come l’occupazione al liceo Kant- non sono tipo da tirata d’orecchie. Però queste manifestazioni non devono sfuggire di mano. E noi controlleremo che non succeda. Un conto è esprimere una posizione, un conto è occupare“.

A chi protesta per la sicurezza delle lezioni, dico: fidatevi di noi, è stato fatto tutto il possibile“.

Ed è proprio per garantire maggiore sicurezza che è stata introdotta la doppia fascia di ingresso a scuola, alle 8 e alle 10. Serve, afferma Piantedosi, “per ridurre i rischi d’assembramento sui mezzi pubblici. Comprendo i dubbi dei ragazzi, anche di chi dice: allora era meglio restare in dad. Ma la didattica a distanza non è la soluzione ottimale. La scuola è anche altro, è socialità. Il difficile per le istituzioni non è chiudere, ma aprire“.

In generale il piano predisposto in prefettura sta funzionando ed anche grazie alla collaborazione di Atac, Astral e Cotral oggi circolano in strada migliaia di mezzi di trasporto pubblico in più ma rimane alta l’attenzione sugli assembramenti alle fermate.
Si parla comunque di misure pronte ad essere modificate laddove sia ritenuto necessario.

Giannelli: siamo preoccupati

Sull’accaduto è intervenuto anche il presidente dell’ANP Antonello Giannelli, in una nota interviene poi sulle occupazioni esprimendo la propria preoccupazione: “Spero che quello che sta succedendo in alcuni licei non sia replicato altrove e che venga ripristinata quanto prima la legalità. Gli studenti dei quali abbiamo apprezzato il desiderio di tornare a scuola in presenza, cosa per la quale le scuole hanno duramente lavorato in questi mesi, devono continuare a essere responsabili”.

Continua il Presidente dell’ANP “Il rientro a scuola non può diventare motivo di scontri e assembramenti pericolosi. Esistono molti modi per manifestare preoccupazione o per contribuire al dibattito e sicuramente le occupazioni non sono tra questi.

Conclude Giannelli: “Ci sono ancora problemi da risolvere come quello del trasporto pubblico locale ma il perdurare della pandemia non ci permette passi falsi o leggerezze che potremmo pagare duramente. Ai ragazzi dico: parliamone pacificamente, senza occupazioni o forzature. Vogliamo tutti la stessa cosa e cioè tornare a scuola in sicurezza e rimanerci”.

De Petris: presenteremo interrogazione

Le immagini delle tensioni tra polizia e studenti in sciopero al liceo Kant di Roma sono estremamente inquietanti. Non è certo con questi metodi che si risolvono i problemi della scuola italiana. Credo sia necessario accertare e approfondire quel che è successo e per questo, al Senato, presenteremo subito un’interrogazione in merito“, dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

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