Crisi di governo, atti per l’emergenza Covid sono “affari correnti”. Spiraglio per il Decreto Ristori 5
Sono da considerarsi ‘disbrigo di affari correnti’ anche tutti “gli atti urgenti – ivi compresi atti legislativi regolamentari ed amministrativi – necessari per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid 19 e ogni relativa conseguenza”.
Questo è quanto prevede la direttiva della Presidenza del Consiglio inviata ai ministri, vice ministri e sottosegretari di Stato nella quale vengono tratteggiati i limiti dell’azione del governo.
Il testo, secondo quanto raccolto, sembra aprire anche alla possibilità che il governo nel disbrigo degli affari correnti possa varare il decreto Ristori 5 per aiutare le categorie in difficoltà economiche per la pandemia.
Dunque potrebbero avere il via libera anche le misure riguardanti la scuola tra cui i ristori formativi chiesti dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Il Consiglio dei Ministeri potrebbe svolgersi entro i primi giorni della prossima settimana.
Il Consiglio dei ministri potrà essere convocato nei “limiti previsti” dalla stessa direttiva e “per l’approvazione degli atti urgenti, tra i quali vanno ricompresi l’esame delle leggi regionali e provinciali, ai sensi dell’articolo 127 della Costituzione e le delibere da adottare relative a procedimenti amministrativi con termini perentori (come, ad esempio, in materia di golden power)”.
Cosa si prevede con i ristori formativi
Si prevedono oltre 300 milioni di euro per recuperare i gap formativi dovuti all’applicazione di troppa didattica a distanza. La fetta principale dei fondi andrà ai corsi di recupero. Per gli istituti del primo ciclo le nuove risorse serviranno a mettere in campo “attività didattiche compensative”. Si realizzerebbero corsi di consolidamento e recupero degli apprendimenti in presenza», da tenersi in orario extracurriculare, in primo luogo sulle competenze di base.
Per quanto riguarda invece le scuole secondarie, si punta a mettere in campo “iniziative di integrazione, recupero e sostegno degli apprendimenti”, secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti in materia di attività di recupero; e a realizzare “iniziative dirette al contrasto della dispersione scolastica generata”, che proprio nel secondo ciclo di istruzione sta aumentando con preoccupazione.
Con i restanti fondi si punterà a realizzare una corsia preferenziale per i tamponi rapidi e contact tracing, e a potenziare le attività di inclusione e di supporto e assistenza psicologica ai ragazzi.
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