Ritorno in classe, Zaia (Veneto): “Si riapre al 50% e non chiudiamo più. Le famiglie possono comunque chiedere di far restare i figli a casa”

WhatsApp
Telegram

L’annuncio del governatore del Veneto, Luca Zaia, in merito alla riapertura delle scuole nella regione.

“Ripartono le superiori in presenza al 50%. Rispettiamo la legge, inutile fare polemiche e dichiarazioni irrispettose nei confronti di chi ha malati in casa. Ricordiamoci della situazione e chi sta male prima di fare inutili polemiche. Le famiglie possono comunque chiedere di far restare i figli a casa”.

E ancora: “Vediamo se arriva la zona gialla: sarebbe un segnale di speranza ma dobbiamo fare grande attenzione. Illustri esponenti di altri partiti volevano la zona rossa per il Veneto: siamo scesi nei contagi senza rossa. E chi avrebbe risarcito poi per la zona rossa?”

Riapertura scuole superiori, dove si rientra il 1° febbraio. Dad in regioni rosse, gli ultimi aggiornamenti

A proposito della riapertura scuole in Veneto, l’Usr ha diramato una nota che riepiloga le indicazioni previste dal piano scuola. La nota ricorda che possono richiedere la didattica a distanza gli studenti fragili, quindi con “patologie gravi o immunodepressi”.

LA NOTA DELL’USR VENETO

 

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha anche precisato che dopo la riapertura delle scuole superiori al 50% dal primo febbraio “non si chiude più, come previsto dal Tavolo dei Prefetti, poi dopo tre settimane si va al 75%, ovviamente se non cambia lo scenario epidemiologico“. 

Io auspico – ha aggiunto – un rientro al 100%, il che vorrebbe dire che abbiamo risolto il problema. Ma non siamo noi che decidiamo, è il Governo che lo ha deciso, giustamente, su basi scientifiche. E finché non cambia il decreto si resta al 75%“.

Per il ritorno a scuola in Veneto, saranno necessari 683 bus aggiuntivi, e verranno impiegati 224 “steward” per governare i flussi e limitare gli assembramenti alle fermate, in vista della ripresa dal primo febbraio della didattica in presenza al 50% nelle scuole superiori del Veneto.

Il piano regionale è stato illustrato stamani dalla vicepresidente e assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti.

Gli studenti che rientreranno in classe sono circa 213.000, di cui circa 155.000 pendolari, oltre a circa 17.000 docenti. La capacità massima dei mezzi è stata stabilita nel 50% dell’omologazione, e i mezzi saranno già dimensionati in prospettiva della didattica in presenza al 75%. Il costo totale dell’operazione è di circa 6,5 milioni di euro al mese.

Dai confronti con le aziende di trasporto emerge che il “buco” nei bilanci ammonta a 170 milioni di euro circa, contando i minori costi per manutenzioni e rifornimenti dei mezzi, risparmi per la Cig del personale, minori entrate dai biglietti e maggiori costi sostenuti per la sanificazione dei bus.

Per provincia, il potenziamento dei servizi prevede per Venezia circa 131 bus in più e 48 steward; per Treviso 120 bus aggiuntivi e 20 steward; per Belluno 18 bus in più e 6 steward; per Padova 166 bus in più e 40 mezzi; Per Vicenza 143 bus e 48 steward; per Rovigo 20 bus aggiuntivi e 12 steward; per Verona 85 mezzi in più e 70 steward.

 

WhatsApp
Telegram

Eurosofia: un nuovo corso intensivo a cura della Dott.ssa Evelina Chiocca: “Il documento del 15 maggio, l’esame di Stato e le prove equipollenti”