Smart working Pa, misure prorogate fino al 30 aprile: decreto firmato da ministra Dadone

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Smart working prorogato nella Pubblica Amministrazione fino al 30 aprile 2021

La ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, ha firmato il decreto del 20 gennaio 2021, che proroga al 30 aprile 2021 le modalità organizzative, i criteri e principi in materia di
flessibilità del lavoro pubblico e di lavoro agile stabiliti dal decreto ministeriale del 19 ottobre 2020, allineandone la validità alla durata dello stato d’emergenza.

DECRETO

Lo smart working nella Pa al 50% era stato introdotto il 19 ottobre ed era stato prorogato a dicembre fino alla fine di gennaio. Ora arriva una nuova proroga fino al 30 aprile.

Resta ferma l’intenzione del ministro Dadone, qualora si creassero le condizioni, di riprendere le interlocuzioni con le organizzazioni sindacali per definire il quadro normativo e regolamentare del lavoro agile dopo il lungo periodo di necessaria deroga emergenziale.

Decreto ministeriale del 19 ottobre 2020, smart working nella Pa

Lo scorso 19 ottobre, la ministra Dadone ha firmato il decreto ministeriale sullo smart working che attua le norme del decreto Rilancio.

Il testo prevede che ogni amministrazione assicuri lo svolgimento del lavoro agile (su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale) almeno al 50% del personale (naturalmente si parla del personale impegnato in attività che possono essere svolte secondo questa modalità).

Ecco gli altri punti importanti

  • gli enti, tenendo anche conto dell’evolversi della situazione epidemiologica, assicurano in ogni caso le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le loro potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato;
  • il lavoratore agile alterna giornate lavorate in presenza e giornate lavorate da remoto, con una equilibrata flessibilità e comunque alla luce delle prescrizioni sanitarie vigenti e di quanto stabilito dai protocolli di sicurezza;
  • le amministrazioni adeguano i sistemi di misurazione e valutazione della performance alle specificità del lavoro agile. Il dirigente, verificando anche i feedback che arrivano dall’utenza e dal mondo produttivo, monitora le prestazioni rese in smart working da un punto di vista sia quantitativo sia qualitativo;
  • lo smart working si svolge di norma senza vincoli di orario e luogo di lavoro, ma può essere organizzato per specifiche fasce di contattabilità, senza maggiori carichi di lavoro. In ogni caso, al lavoratore sono garantiti i tempi di riposo e la disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro. Inoltre, i dipendenti in modalità agile non devono subire penalizzazioni professionali e di carriera;
  • le amministrazioni si adoperano per mettere a disposizione i dispositivi informatici e digitali ritenuti necessari, ma comunque rimane consentito l’utilizzo di strumentazione di proprietà del dipendente;
  • l’amministrazione favorisce il lavoro agile per i lavoratori disabili o fragili anche attraverso l’assegnazione di mansioni diverse e di uguale inquadramento. In ogni caso, promuove il loro impegno in attività di formazione;
  • nella rotazione del personale, l’ente fa riferimento a criteri di priorità che considerino anche le condizioni di salute dei componenti del nucleo familiare del dipendente, della presenza di figli minori di quattordici anni, della distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro, ma anche del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati e dei relativi tempi di percorrenza;
  • data l’importanza della continuità dell’azione amministrativa e della rapida conclusione dei procedimenti, l’ente individua comunque ulteriori fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita rispetto a quelle adottate.

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