Graduatorie ATA terza fascia assistenti amministrativi: “valutare laurea più di due punti e assumere personale preparato”

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Graduatorie ATA III fascia: alcune riflessioni in attesa del decreto di riapertura e aggiornamento per gli anni scolastici 2021/22, 2022/23, 2023/24. La laurea, valida per i profili di assistente amministrativo, assistente tecnico, cuoco e infermiere vale 2 punti. E’ un punteggio adeguato per un titolo di studio così elevato? Un punteggio più alto potrebbe creare una distanza troppo netta rispetto all’aspirante in possesso solo del diploma di accesso?

Posta la questione, la risposta dei nostri lettori è perlopiù favorevole ad una valutazione più congrua del titolo di studio superiore, soprattutto se si tratta di laurea in ambito giuridico – economico – amministrativo.

E’ una questione di preparazione

La considerazione, ci dicono i nostri lettori, nasce dal fatto che spesso l’assunzione riguarda personale che non ha una preparazione specifica e questo compromette il lavoro quotidiano delle segreterie scolastiche.

E’ una questione che la redazione di Orizzonte Scuola ha affrontato più volte e che trova anche un riscontro nel CCNL del settore: il personale ATA ha diritto alla formazione per le mansioni che è chiamato a svolgere. Ecco cosa prevede il CCNL

Le risposte dei nostri lettori

“Un laureato in economia o giurisprudenza ed equipollenti ha una marcia in più dal punto di vista giuridico ed economico rispetto a chi non ha studiato i manuali di diritto o economia. Io sono una laureata che lavora come AA e vi assicuro che in ufficio amministrativo faccio la differenza. Il lavoro di segreteria scolastica è basato su leggi in continua evoluzione e se non sai interpretarle non hai scampo. In più devi essere veloce e al passo con l’evoluzione. Bisogna dare una valutazione alla Laurea non è possibile farla passare con 2 miseri punti. Ci deve essere meritocrazia.”

“laureato in economia e management presso uniroma 2 Tor vergata triennale.  Leggendo un articolo e potendo esprimere il mio parere personale ma palese, ritengo poco giusto valutare solo 2 punti una laurea in economia attinente al posto di lavoro di segreteria amministrativa rispetto a un generico diploma”

“Concordo pienamente con chi sostiene che la laurea in giurisprudenza ed economia (indirizzi attinenti al profilo AA) dovrebbero essere valutate maggiormente ai fini delle graduatorie ATA. Non si tratterebbe di creare discriminazioni di titoli ma rendere più preparate le segreterie ad affrontare il tipo di lavoro che oggi, la maggior parte di esse, faticano a fare e capire! Segreterie guidate e praticate da chi si ritrova lì solo per un punteggio creato negli anni da bidello(con tutto il rispetto). Tutti possono imparare certo…..ma a scapito del servizio e di un’efficienza che rimane solo su carta.
Le segreterie, il più delle volte, mancano di preparazione e professionalità purtroppo…anche umiltà, molto spesso; rendendo un servizio scarso ed inefficace. Si vuole una scuola più aggiornata, più capace ma la struttura amministrativa è indietrissimo.
Aggiungo poi altro…un aspetto quanto mai vergognoso. Per coloro che hanno sostenuto la preselettiva del concorso da DSGA e DS, e che per una manciata di punti (parlo in prima persona, con 81 punti su una media nazionale di 75, sono rimasta fuori dal concorso da DSGA e…poi mancano i DSGA!!!) non è riconosciuto alcun misero punteggio in termini di aggiornamento delle graduatorie ATA.
E così chi è preparato sulle materie giuridiche ed economiche ed ha idoneità in concorsi, stando in varie graduatorie per MERITO…NON HA RICONOSCIMENTI NELLA SCUOLA…..(forse solo 1 punto per una sola idoneità)….chi però si sta comprando i corsi, titoli ed i punti da pseudo-societa’ di formazione dell’ultima ora (non tutte ovviamente) prendera’ in graduatoria ATA valanghe di punti per il profilo AA.Nella speranza che qualche sindacato affronti il problema…
Grazie.”

“Sono un assistente tecnico di laboratorio chimico, di ruolo dal 2016. Dal 2018 sono RSU nella mia scuola. In relazione al vostro articolo pubblicato oggi, relativo al punteggio attribuito dalla laurea nelle graduatorie di terza fascia ATA:
(https://www.orizzontescuola.it/graduatorie-ata-terza-fascia-la-laurea-vale-solo-due-punti-anche-se-attinente-al-profilo-di-assistente-amministrativo/); sono perfettamente d’accordo con il ragazzo che ha espresso il suo disappunto sulla questione.

Sono anni che vedo il malfunzionamento nel sistema di reclutamento del personale ATA, soprattutto per quanto riguarda il personale di segreteria.

Purtroppo, l’attuale sistema di reclutamento, pensato in un epoca in cui chi aveva la laurea ambiva a posti ben più prestigiosi, fa sì che i primi posti delle graduatorie siano pieni di collaboratori scolastici, che grazie all’enorme punteggio maturato, sorpassano qualsiasi giovane laureato, nella maggior parte dei casi, enormemente più preparato e adatto al ruolo.

A mio avviso, la laurea dovrebbe avere molto più peso nei criteri selettivi del personale ATA e penso che sia un primo passo per una modalità di reclutamento del personale molto più meritocratica e che permetta di ottenere un personale molto più preparato ed efficiente.”

“Ho letto con interesse la lettera del ragazzo plurilaureato sulla valutazione delle lauree attinenti il profilo professionale. Io stessa, in attesa dell’apertura delle liste ATA (prima iscrizione), ho iniziato il percorso per conseguire il mio terzo titolo accademico “generico” e comprendo la frustrazione di chi si vede una laurea pienamente rilevante per il percorso professionale cui si aspira valutata appena due punti. E’ vero, è “poco decoroso”.
Aggiungo che a mio parere vi sono altri aspetti altrettanto poco decorosi concernenti i titoli culturali per il profilo di assistente amministrativo, in particolare l’attestato di qualifica professionale. Ci dovrebbero essere dei programmi ministeriali precisi in materia, uniformati a livello nazionale e, soprattutto, ci dovrebbe essere un monitoraggio costante e serrato sugli enti che organizzano quei corsi e fanno sostenere gli esami. Solo enti di formazione con accreditamento regionale, nazionale e/o ministeriale dovrebbero essere autorizzati a erogarli e a rilasciare i relativi attestati. Là fuori ci si trova invece a fronteggiare una selva di istituti o piattaforme dallo statuto sospetto che millantano il rilascio di titoli riconosciuti a livello nazionale, ma sul cui operato apparentemente nessuno vigila e sulla validità legale dei cui attestati è inevitabile che ci si ponga mille domande. La confusione e la opacità che persistono su questo fronte non fanno che mortificare e ledere l’interesse a formarsi per gli adulti. Laddove invece ci si dovrebbe preoccupare – anche fra i sindacati di settore – di promuoverlo (con rigore).
C’è infine bisogno di ammodernare, ampliandola, la tipologia dei titoli valutabili. Difatti, c’è il problema della valutazione dei master di alta formazione o di II livello (quelli cui si accede con la laurea), come quello in Pubblica Amministrazione di Ca’ Foscari o il corso biennale della Università degli Studi di Bologna. C’è molto lavoro da fare.”

“Anche io vi scrivo associandomi a quanto detto da un ragazzo che esprime il disappunto nel vedersi valutare una laurea in economia con solo due punti, per la graduatoria di assistente amministrativo.
Anche io laurea triennale e magistrale in economia e commercio iscritta ormai da diversi trienni in queste graduatorie e mai chiamata per supplenze.”

“vi scrivo per dare piena approvazione alla mozione sollevata dal vostro lettore in merito all’articolo del 3 febbraio 2021 (la laurea vale solo due punti, anche se attinente al profilo di assistente amministrativo) in quanto la laurea in discipline economiche-giuridiche meglio si adatta alle conoscenze che il profilo di assistente amministrativo deve possedere per espletare la propria mansione in maniera efficiente ed efficace. Per tanto sono a chiedervi di portare innanzi ai sindacati la questione che a loro volta potranno sottoporla al parere del CSPI per una diversa valutazione del titolo di laurea nei settori economico-giuridico rispetto alle altre lauree.”

“in riferimento articolo di cui titolo in oggetto mi trovo perfettamente d’accordo con chi ha scritto in redazione in quanto i profili economico/giuridico meglio possono esplicare la mansione di assistente amministrativo. Pertanto occorrerebbe, come proposto, andare nel merito e si dovrebbe attribuire un punteggio aggiuntivo a coloro che hanno un percorso formativo e dei titoli più attinenti alle mansioni da svolgere. Del resto una azienda non assumerebbe un “sociologo” per svolgere le mansioni di un “ingegnere” e viceversa.”

“Con riferimento alla costernazione del giovane con laurea magistrale in economia per il riconoscimento di soli due miseri punti per l’aggiornamento delle graduatorie per il personale ATA, in particolare per il profilo di assistente amministrativo, esprimo anch’io la mia indignazione.

Ma perché in Italia si persevera nel non dare il giusto peso alla meritocrazia.

Ma come? La laurea più attinente al profilo di assistente amministrativo non vale quasi nulla? Ci sarebbe una logica per gli altri profili, ma qui si rasenta l’assurdo, per poi ritrovarsi gente incapace nelle segreterie che fa impazzire i Dirigenti Scolastici.

Cordiali saluti,

Chi riesce ancora a meravigliarsi”

“Buonasera vorrei esprimere il mio disappunto per il poco punteggio assegnato ai laureati soprattutto ai laureati in giurisprudenza ed in economia…due tipologie di studi che si sposano benissimo con il profilo di A.A.ci aiutate in vista delle domande?”

“Ho appena letto la lettera da voi pubblicata, relativa alla valutazione della laurea ai fini graduatoria ATA. Sono totalmente d’accordo con il ragazzo che vi ha scritto. Anche io ritengo che valutare solamente 2 punti una laurea sia aberrante. Paradossalmente una persona che ha preso un voto alto alla maturità, es 100 (perché magari ha scelto una scuola facile tipo un professionale) può avere più punti di una persona che ha preso un voto più basso alla maturità, es 70 (perché magari ha fatto il classico o lo scientifico, la cui difficoltà non è paragonabile a quella di un professionale) e poi si è laureato. In un sistema dove dovrebbe valere la meritocrazia questo non è accettabile. Inoltre sono d’accordo con lui quando afferma che una laurea in discipline economiche è più attinente al lavoro di assistente amministrativo e quindi dovrebbe essere valutata con un punteggio maggiore. Aggiungo anche che a mio avviso dovrebbe essere considerato anche il punteggio di laurea, come avviene per le graduatorie dei docenti. Infatti, un laureato con il minimo non può avere lo stesso punteggio di un laureato con lode. Trovo ancora una volta aberrante che un laureato in storia (tanto per fare un esempio di laurea non economica) con 70 abbia gli stessi 2 punti di un laureato in economia e commercio con 110 e lode.
Cordiali saluti”

“Certo il ragazzo ha perfettamente ragione..paragonare, con rispetto per la categoria,un cuoco con un ragazzo laureato che ha dovuto studiare sodo 5 anni con ansia e paura è più che discutibile…RIMEDIARE..RIMEDIARE… RIMEDIARE”

“Io sono laureata in giurisprudenza magistrale con 110 e lode, ho preso diverse certificazioni EIPASS (spendendo molti soldi ) tra cui una che si chiama EIPASS PERSONALE ATA. Nello specifico (questo il programma: I fondamenti dell’ICT- Navigare e cercare informazioni sul Web- Comunicare in Rete- posta elettronica certificata- Sicurezza digitale- Archiviazione dei documenti digitali) è una certificazione che mi avrebbe dovuto dare punteggio in questa terza fascia soprattutto per i moduli trattati ( queste sono competenze che l’assistente amministrativo deve avere) invece viene valutata solo la classica certificazione informatica (che comunque ho acquisito sempre con eipass).
Poi ho speso altri soldi per l’attestato di dattilografia. dattilografia? Qualcosa che si prendeva gratis 30 anni fa nelle scuole.

Mi sono anche informata per prendere la qualifica professionale art 14 del 1978 e mi hanno chiesto dai 1.500 ai 500 euro per seguire il corso, fare l’esame e prendere l’attestato. Tutto questo per avere 1.5 cioè 0,5 punti in meno dei 2 dati ad una laurea….(nel mio caso anche magistrale in giurisprudenza col massimo dei voti).
Tralatro ho anche un diploma in un liceo socio psico pedagogico.

Tutto questo va contro le nuove generazioni o generazioni di ragazzi di 30 anni come me che non riescono a farsi spazio nel mondo del lavoro.

Tutto questo non è gratificante ma è umiliante. E’ umiliante dover chiedere ancora ai miei genitori di fare sacrifici per aiutarmi a pagare corsi su corsi di formazioni, attestati, qualifiche…solo per avere pochi e miseri punti.
E’ umiliante da ragazza che vive al sud dover scegliere regioni del nord o chissà quali, a questo punto, per essere fortunati e ricevere chiamate di supplenza e magari essere sorpassati da chi non è nemmeno laureato perchè ha fatto già una supplenza.

La verità è dura da digerire ma finchè il sistema non cambia non ci potrà mai essere meritocrazia.

Scusate per la lunghezza delle mie parole, ma se questo può essere un modo per far sentire la mia voce allora devo sfruttarlo.
Grazie per il lavoro che fate.”

“Sono molto d’accordo con il ragazzo anche io ho sostenuto che sia una grossa ingiustizia valutare una laurea in economia al pari di 4 mesi di servizio. Spero in un vostro intervento nella valutazione titoli.”

“Scrivo per dire che effettivamente una laurea di 5 anni e con un indirizzo economico dovrebbe essere valutata piu’ di 2 punti.
Sottolineo che ultimamente si fa ricorso a titoli acquistati presso scuole di formazione per aumentare I punteggi in graduatoria, mentre master e abilitazioni non danno punteggio.

Come anche le esperienze lavorative nel settore privato non sono prese in considerazione.
Mi permetto di sottolineare che le esperienze lavorative del settore privato valgono di piu’ rispetto a quelle settore pubblico. Nel privato se non vali e non produci risultati vieni collocato fuori.
Spesso nelle segreterie si incontrano dipendenti che non sanno utilizzare word ed excel e magari hanno una lunga lista di titoli.
Scusate il mio sfogo ma vedo troppe ingiustizie nel mondo del pubblico impiego.
Grazie”

“anch’io credo che non c’è un parametro corretto di valutazione per il profilo di AA nelle graduatorie. Nel mio caso ho lavorato x 20 anni come ragioniera sono rimasta inoccupata mi sono laureata in economia e se sono fortunata ho possibilità di lavorare come collaboratore scolastico. I collaboratori che passano per il servizio all amministrazione non hanno competenze e io e come me tanti ci ritroviamo con la scopa a pulire. Mi chiedo come possono essere efficienti le amministrazioni scolastiche ?!?”

Le opinioni contrarie

“Non sono d’accordo con il ragazzo dell’articolo, la Laura va bene 2 Punti! non meno e non di più in quanto è giusto così e siamo in tanti ad essere concordi!!!
Se il ragazzo non ha avuto supplenze non è detto che sia per la laurea!
Quindi mi esprimo a nome di tanti nel dire che Laurea (qualunque essa sia) non deve valere meno di 2 Punti!!! (e non di più).”

Graduatorie ATA terza fascia: la laurea vale solo due punti, anche se attinente al profilo di assistente amministrativo

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