Argomenti Guide

Tutti gli argomenti

Imu e Tari 2021: agevolazioni ed esenzioni, spesso si può pagare il 50% delle due tasse

WhatsApp
Telegram
Rottamazione IMU

Sia l’Imu che la Tari possono essere pagate in misura ridotta per via di alcune esenzioni ed agevolazioni.

Imu e Tari sono due dei tributi locali che milioni di contribuenti italiani sono chiamati a pagare annualmente. La prima è l’Imposta Municipale Unica, mentre la seconda è la Tassa sui Rifiuti. Entrambe rientrano nel grande contenitore dei tributi locali, ma la prima è una imposta mentre la seconda è una vera e propria tassa.

La differenza è che l’imposta è un tributo generico che i contribuenti sono chiamati a pagare senza ricevere nulla in cambio dalla Pubblica Amministrazione a cui è versato. La tassa invece altro non è che il corrispettivo che il contribuente deve pagare per un servizio ricevuto che può essere personale o di pubblica utilità.

L’Imu è l’imposta che si versa sulle proprietà immobiliari e che ha prima sostituito l’Ici (Imposta Comunale sugli Immobili) e poi ha inglobato la Tasi (tassa sui servizi indivisibili). La Tari invece è la tassa sui rifiuti che grava sui proprietari immobiliari e che ha tariffe differenti in base alla zona di residenza (spesso cambia anche nome), alle dimensioni degli immobili e alla composizione del nucleo familiare.

Per l’anno 2021 tutti i proprietari di immobili dovranno fare i conti con questi due tributi, ma esistono esenzioni e agevolazioni che determinano un minor versamento per i contribuenti ed in alcuni casi anche un azzeramento totale dell’imposizione.

Imu e Tari, alcune agevolazioni sono statali, altre a carattere locale

La prima cosa da ribadire è che per esempio sulle prime case, quelle dove un contribuente ha la propria residenza, non si paga l’Imu, a meno che la casa non sia censita in catasto come casa di lusso, casa signorile, villa o castello, cioè nelle categorie catastali A/1, A/8 ed A/9. Con le prime case anche le relative pertinenze godono dell’esenzione dal pagamento dell’Imu.

Le seconde case invece sono assoggettate al pagamento dell’Imu. La Tari invece grava anche sulle prime case. Ci sono modi legali per ridurre anche di molto, l’importo di entrambi i tributi.

Case utilizzate solo per pochi giorni all’anno (esempio tipico le case vacanze), case vuote e disabitate, case dismesse, case concesse in comodato a parenti e quelle concesse in locazione con canoni calmierati. Alcune esenzioni o agevolazioni sono offerte direttamente dallo Stato, mentre molte altre sono a carattere locale, dal momento che entrambi i tributi sono disciplinati da delibere e regolamenti comunali.

Detto ciò, per capire bene eventuali agevolazioni, specie quelle di carattere comunale, occorre verificare i regolamenti e le delibere della Giunta del Comune dove hanno sede gli immobili. Ed è proprio al Comune dove è situato l’immobile che entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello a cui si riferisce il tributo, va presentata una dichiarazione Imu o una dichiarazione Tari.

Esenzione Imu per immobili inabitati, inagibili e inutilizzati

Utilizzare un immobile solo per pochi mesi o addirittura giorni all’anno può dare diritto al proprietario a non pagare l’Imu in misura piena. Infatti l’articolo 1 comma 747 della legge n. 160 del 2019 ha previsto il taglio del 50% dell’importo dell’Imu (o meglio, della base imponibile su cui si calcola l’imposta),  per i fabbricati dichiarati inagibili, inabitabili o di fatto non utilizzati.

Naturalmente la riduzione del 50% si applica solo per i periodi dell’anno in cui esistono le condizioni che danno diritto alla riduzione, ovvero l’inagibilità e l’inutilizzo. Alla dichiarazione Imu che come dicevamo, va prodotta entro il 30 giugno dell’anno successivo, occorre allegare una dichiarazione di un tecnico che attesti il fatto che l’immobile sia effettivamente inagibile o inabitabile.

Casa in comodato gratuito ai figli, cosa succede con l’Imu?

Anche una casa concessa in comodato gratuito ad un figlio per esempio, potrebbe dare diritto alla riduzione del 50% dell’imposta. Infatti sempre che il comodato sia con contratto registrato, anche se è concessa a figli o genitori, c’è la riduzione del 50% dell’imposta, a condizione che chi la riceve la utilizzi come  abitazione principale e che il comodante risieda nello stesso Comune dell’immobile ceduto.

Per godere di questa riduzione occorre pure che il comodante sia titolare solo di un’altra abitazione, dove lui stesso risiede come abitazione principale e che le due case non siano censite in catasto come case di lusso.

È l’articolo 10 del Decreto Legislativo n° 42 del 2004, che disciplina i fabbricati di interesse storico ed artistico.  Anche in questo caso è possibile beneficiare della riduzione del 50% della base imponibile sempre presentando domanda al Comune tramite dichiarazione Imu entro il 30 giugno di ogni anno. In questo caso non ostacola la fruizione della riduzione il fatto che l’immobile di interesse artistico o storico sia utilizzato come altra abitazione o ceduto in comodato o locazione a soggetti terzi.

Altre esenzioni e riduzioni di Imu e Tari

Novità del 2021 riguarda i titolari di pensione estera che risiedono nello Stato che eroga la pensione e che hanno immobili in Italia. Come previsto dall’articolo n° 1 comma 48 della legge n° 178 del 2020, sempre dietro presentazione delle dichiarazione Imu e Tari al Comune sede dell’immobile posseduto in Italia, a partire dal 2021 gli interessati possono beneficiare, del dimezzamento dell’Imu e della riduzione di due terzi della Tari.

C’è una condizione da rispettare però ed è quella della casa che non deve essere stata locata o concessa in comodato a terzi. Solo per la Tari poi, se la casa è disabitata, la tassa non è dovuta. Esenzione totale dal momento che l’immobile non abitato non produce rifiuti e questo vale anche per gli immobili inagibili o inabitabili. Alcuni Comuni in maniera autonoma hanno previsto esenzione anche per le case inabitate per scelta hanno previsto l’esenzione Tari anche per le abitazioni non utilizzate, per scelta del possessore. In questo caso i Comuni deliberano che la casa oggetto dell’esenzione, anche se è abitabile, deve essere senza arredi e magari senza consumi. Tornando all’Imu, esiste anche la riduzione al 75% dell’imposta per quegli immobili locati a terzi ma in regime di canone concordato, come stabilito dalla legge n° 431 del 1998. Questo tipo di riduzione dell’Imu è previsto dal punto di vista normativo dall’articolo 1 comma 760 della legge 160 del 2019. Va sottolineato che quando parliamo di canone concordato per gli affitti si fa riferimento a quel particolare tipo di contratto dove il canone di affitto è determinato non da scelta libera delle parti, ma seguendo le direttive degli accordi locali stipulati dalle organizzazioni di categoria.

E’ esente da Imu anche il genitore affidatario dei figli sull’unità immobiliare che il giudice ha assegnato a quest’ultimo. Il genitore affidatario dei figli anche se non è direttamente proprietario dell’immobile dal punto di vista della legge per l’Imu è considerato  soggetto passivo beneficiario dell’esenzione per abitazione principale.

WhatsApp
Telegram

TFA sostegno IX ciclo. Segui un metodo vincente. Non perderti la lezione in sincrono a cura della Dott.ssa Evelina Chiocca sul Pei