Come far diventare l’ora di supplenza una interessante ora di educazione civica

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Esistono i docenti di potenziamento utilizzati solo per le supplenze? Sulla carta forse no, ma nella realtà e soprattutto nella triste realtà di questo anno scolastico, in cui le attività progettuali sono risicate al minimo, ancora una volta il docente di potenziamento rischia di essere relegato al ruolo di supplente giornaliero, “tappabuchi”, figura jolly della scuola, sempre in classi diverse, in attesa della prossima destinazione.

Potenziamento = supplenza?

Ne abbiamo parlato all’inizio dell’anno scolastico 2020/21 L’insegnante su posto di potenziamento è ancora solo il supplente tappabuchi?

Riceviamo adesso una mail

Sono una docente in discipline giuridiche ed economiche, svolgo servizio su una cattedra di 9 ore curriculari e 9 ore di potenziamento. Poiché da quest’anno l’educazione civica è obbligatoria avevo chiesto al Dirigente scolastico di essere utilizzata per le ore di potenziamento per l’insegnamento in tale disciplina come previsto dalla legge 92/2019 art. 2c4″nelle scuole di secondo ciclo l’insegnamento è affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche ove disponibile nell’ambito dell’organico dell’autonomia” [….] Di conseguenza, per le 9 ore di potenziamento sono utilizzata per supplire giornalmente i docenti assenti. Chiedo gentilmente a questo redazione, se questo è legittimo?

E’ assolutamente palese il disorientamento che il docente prova nell’essere utilizzato esclusivamente per supplenze. Forse i Dirigenti Scolastici neppure dovrebbero pensarla una soluzione del genere, seppure alla lettera non violi alcun regolamento o disposizione ministeriale.

E forse questo aspetto della vita scolastica meriterà di essere approfondito al pari di tanti altri.

Ma partiamo dalla realtà: il docente di potenziamento si trova ogni giorno a dover svolgere supplenze. Può capitare di entrare più volte nelle stesse classi, di instaurare con gli alunni di quelle classi un rapporto che vada al di là del “tanto c’è supplenza”, di contribuire in quell’ora al sistema scuola.

Cosa si fa di solito durante l’ora di supplenza? Si va dal nulla (e dalla possibilità di poter utilizzare gli smartphone, nelle scuole in cui questi sono nella piena disponibilità degli studenti per tutto l’orario scolastico) allo studio delle discipline delle ore successive, al tentativo di ristabilire la disciplina.

Ci sono sicuramente esperienze significative durante le supplenze, così come in tante occasioni sono “ore perse” .

L’ora di supplenza può diventare ora di educazione civica

E allora, perché l’ora di supplenza non può diventare ora di educazione civica, soprattutto se a svolgerla è un insegnante di discipline giuridiche ed economiche?

Le linee guida e la legge stessa parlano di “almeno” 33 ore di insegnamento per anno scolastico, attribuito a tutte le discipline.

Ma il ventaglio delle possibilità è ampio: nulla vieta che si strutturi un progetto che preveda educazione civica durante le ore di supplenza. In fondo, non si tratta che di potenziamento. Senza spese. E dunque a nostro parere non dovrebbe che incontrare il favore dei Dirigenti Scolastici.

Vantaggi: le tematiche dell’educazione civica possono essere distribuite su un ventaglio di ore più ampio, si possono strutturare approfondimenti, si può instaurare un piccolo progetto per classi parallele.

Svantaggi: essendo legato alla contingenza delle supplenze (in alcune classi potrebbero esserci più ore che nelle altre) non tutti gli alunni potrebbero essere raggiunti dal progetto.

Ma potrebbe essere un avvio, una svolta alla supplenza intesa come mera sostituzione del collega non presente, quei 50 – 60 minuti da far passare in un modo o nell’altro.

Quella dell’educazione civica (non necessariamente una lezione frontale) potrebbe essere un’alternativa che indica un cambio di mentalità all’interno della scuola. 17

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