Covid-19, boom di contagi: Regioni pressano per chiudere le scuole. Ma già la DaD prende piede in Italia

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Il panorama è frammentato e in continua evoluzione ma la chiusura delle scuole, per quanto riguarda la didattica in presenza, sta già avvenendo e probabilmente è destinata ad estendersi. Anche perché sono quasi tutte le Regioni che adesso sono preoccupate e chiedono un intervento nazionale per evitare ordinanze locali.

Se vogliamo la scuola aperta in presenza, dobbiamo vaccinarla”, ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano in riunione. “Nel giro di 20 giorni al massimo, se ci impegniamo, noi potremmo vaccinare tutto il personale della scuola ed evitare le eventuali accuse delle procure sull’inosservanza delle misure di sicurezza sul lavoro, avendo fatto tutto ciò che è possibile per evitarlo“.

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I contagi negli ultimi giorni sono schizzati in maniera preoccupante: ieri, 25 febbraio, siamo arrivati a quasi 20 mila nuovi casi, con le varianti che stanno prendendo piede. Non solo: nelle prossime settimane proprio la variante inglese diverrà dominante. E questo genera preoccupazione perchè la mutazione britannica del virus ha una trasmissibilità superiore del 37% rispetto ai ceppi non varianti e oscilla tra il 18% ed il 60%, come ha fatto sapere l’ISS.

Le varianti covid, specie quella inglese sembra anche essere più “attratta” dai giovani e bambini rispetto al ceppo originario: il 17,5 per cento dei nuovi casi positivi, nell’ultimo mese, è rappresentato da under 18, dunque da studenti. Questa percentuale, nei primi mesi della pandemia, era attorno al 2-3%. Questo vuol dire che oggi un positivo su cinque è un giovanissimo, forse a conferma che la variante inglese corre più facilmente fra i giovanissimi.

Adesso un passo importante sono i vaccini: con AstraZeneca il personale scolastico ha già iniziato a sottoporsi ma le operazioni vanno a rilento, sia per il “solito” problema di dosi a livello nazionale, sia per le diverse tempistiche a livello regionale.

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Dicevamo del pressing delle Regioni per avere una chiusura delle scuole, che per il momento dal Governo respingono: “è difficile parlare di chiusure delle scuole da una parte e di riaperture di attività commerciali dall’altra”, dicono i Ministri Speranza e Gelmini. E allora, con ogni probabilità, si proseguirà con ordinanze ad hoc delle singole Regioni: il Nuovo Dpcm, infatti, prevederà con ogni probabilità il mantenimento delle misure fin qui adottate: didattica in presenza per gli alunni delle scuole superiori tra il 50 e il 75 % delle classi in zona gialla e arancione e al 100% per tutto il primo ciclo. Scatterà invece la Dad nelle zone rosse dalla seconda media alle quinte classi di scuola superiore.

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