Covid, Viola: “La scuola non è un driver del contagio. La variante inglese è più aggressiva ma in tutte le fasce d’età”

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A Sky Tg24, l’immunologa Antonella Viola, parla della situazione riguardante il Covid-19 e anche dell’incidenza che si ha nella scuola, sostenendo ancora una volta che le scuole non sono un luogo diverso rispetto al resto della società quindi hanno lo stesso rischio, non più elevato.

Per l’immunologa Antonella Viola, al momento non c’è un particolare allarme scuole: “Al momento non abbiamo dati a sostegno di questa ipotesi. La maggior parte dei dati che sono stati raccolti e pubblicati nel mondo e nel nostro Paese dicono chiaramente che la scuola segue l’andamento del resto della società – spiega Viola – I contagi aumentano nella società e di conseguenza anche a scuola, perché non è un ambiente sterile. Non è la scuola il driver del contagio, lo subisce come il resto della società. Anche nei confronti della variante inglese, è vero che è più trasmissibile, ma verso tutte le fasce di età”.

“Vaccinare il 75% delle persone? Per la fine dell’autunno o l’inizio dell’inverno è possibile. Ma prima dell’estate non è ipotizzabile”, spiega. E sulle misure di contenimento dei contagi: “Non è assolutamente il momento di parlare di riaperture”.

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Viola spiega che le zone che sono state più colpite nel passato devono considerarsi ancora esposte: “L’immunità naturale che deriva dall’infezione non dura nel tempo. Gli anticorpi neutralizzanti nel giro di 5 o 6 mesi scompaiono. Resta dunque il problema del tipo di vita che si ha in certe zone”.

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E sui giovani mette in guardia: “La variante inglese non solo è più trasmissibile, ma anche più aggressiva. Se questa è la condizione, purtroppo significa che anche tra i giovani ci possono essere casi molto severi”.

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