Sgambato (PD): “Le scuole le vogliamo aperte. Ma non ad ogni costo”

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“Le vogliamo aperte, ma non ad ogni costo. Rivogliamo i bambini, i ragazzi, i docenti in classe. Vogliamo le scuole piene di voci, rumori, mai più corridoi spettrali. Le vogliamo aperte perché sappiamo benissimo che la DDI emargina gli emarginati, esclude dal processo educativo i più fragili, che corriamo il rischio di perdere per sempre. Le vogliamo aperte, ma non ad ogni costo. Perché si sta dimostrando un costo troppo alto”. Lo dice la responsabile scuola del partito democratico Camilla Sgambato in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook. 

Secondo vari studi, anche del CNR, il passaggio dalla didattica a distanza a quella in presenza fa crescere l’indice Rt del 25%, mentre il passaggio inverso lo fa abbassare nella stessa misura. È tristissimo, ma è così. Dunque con una decisione di buon senso le stiamo richiudendo. Non dappertutto, ma soltanto dove serve e per il tempo necessario. Bisogna però incrementare i controlli “fuori”, tra chi dovrebbe provare a sopravvivere senza movida e senza feste clandestine in questa fase così delicata“, prosegue la docente e responsabile dem.

Il governo Draghi – spiega Sgambato – ha ribadito l’importanza degli investimenti nella scuola, in perfetta sintonia con quanto noi diciamo da sempre. il ministro al Lavoro, Andrea Orlando, ha dimostrato di voler sostenere la situazione dei tanti genitori, soprattutto di quelli con figli under 14, che non possono usufruire dei congedi parentali straordinari scaduti a dicembre 2020. Il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi ha assicurato che ci saranno risorse nel prossimo decreto destinate alle scuole per potenziare ulteriormente la DDI in quei territori in cui ancora vi sono difficoltà e per quelle famiglie che necessitano di sostegno per i figli, che stanno pagando in questa pandemia un prezzo altissimo. Ancora non basta”.

Inoltre, “bisogna velocizzare il piano vaccini, con un sano centralismo, partendo dai docenti della scuola dell’infanzia e della primaria, in cui la DDI mostra tutti i suoi evidenti limiti. Bisogna investire nei sistemi di purificazione dell’aria nelle aule, ridurre il numero di alunni per classe, incrementare nelle grandi città  le corse dei pullman e della metro, potenziare gli screening periodici tra gli alunni“. 

Lo dicevamo anche un anno fa. Oggi le varianti, soprattutto quella inglese, stanno colpendo in maniera violenta anche i più giovani, proprio nella fascia di età scolare. Se non si attivano tutte queste azioni contemporaneamente corriamo il rischio di continuare con aperture a singhiozzo che destabilizzano non solo il mondo della scuola, ma l’intero Paese, più di quanto non lo sia già. Ora possiamo e dobbiamo farlo. Alibi non ne abbiamo. Un altro settembre è sempre più vicino“, conclude la Sgambato.

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