Vaccino Covid, nuovo piano del governo Draghi: 5 categorie di priorità. C’è anche il personale scolastico. BOZZA

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Il governo Draghi intende cambiare passo sulla vaccinazione di massa, ancora troppo a rilento. Secondo indiscrezioni, l’idea dell’esecutivo è quella di dare una decisa accelerata al piano, concludendo, nel più breve tempo possibile, la vaccinazione di cittadini fragili e over 80 da una parte, forze dell’ordine e personale scolastico dall’altro.

Successivamente si passerebbe ad un criterio anagrafico, quindi si proseguirà per fasce d’età decrescenti. Tra le categorie prioritarie i disabili e le persone che se ne occupano.

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Priorità per gli over 80 ed alcune categorie professionali come il personale scolastico e le forze dell’ordine ma a queste si aggiungono 5 categorie per età e patologie: è quanto indica la bozza aggiornata del Piano vaccini, del Ministero della Salute, Commissario straordinario, Iss, Agenas e Aifa che oggi andrà in Conferenza Unificata.

Queste le linee:

– elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilita’ grave);
– persone  tra 70 e 79 anni;
– persone tra i 60 e i 69 anni;
– persone con comorbidità sotto i 60 anni, senza la gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili;
– persone sotto i 60 anni. 

Nel nuovo piano restano considerate ”prioritarie le seguenti categorie, a prescindere dall’età e dalle condizioni patologiche” che sono ”il personale docente e non docente, scolastico e universitario, le forze armate, di Polizia e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali”

Non solo: per la vaccinazione di massa sono previste le somministrazioni del vaccino nelle stesse strutture degli ambienti di lavoro. Saranno le aziende, eventualmente, a poterne fare richiesta.

Oggi alle 14.30 è convocata una Conferenza Unificata straordinaria proprio sul piano vaccinale. Venerdì il presidente del Consiglio, Mario Draghi, visiterà l’hub di Fiumicino, un gesto simbolico per il lancio della nuova – e si spera decisiva – fase di vaccinazione di massa.

BOZZA

La Ue acquista 4 milioni di dosi

La Commissione Ue ha acquistato altre 4 milioni di dosi – in particolare da Pfizer – oltre a quelle previste nel primo trimestre e che all’Italia ne toccheranno 532 mila in più. Entro fine marzo dovrebbero così arrivare circa 7 milioni di vaccini, mettendo in grado il Paese di somministrarne quasi 300 mila al giorno, il doppio del livello attuale. Da aprile a giugno l’Italia dovrebbe sulla carta ricevere oltre 12 milioni di dosi al mese, con la possibilità di vaccinare almeno 400 mila persone al giorno. Il problema sarà farlo.

Così decisiva diventa la logistica, con luoghi di riferimento e unità mobili. Poste Italiane ha messo a disposizione la propria piattaforma gratuita per la prenotazione del vaccino in 6 regioni in difficoltà con le proprie: Lombardia, Sicilia, Calabria, Marche, Abruzzo e Basilicata.

Ampliamento dei vaccinatori

L’altro aspetto chiave per tentare di arrivare ad aprile alla vaccinazione di massa è l’ampliamento dei vaccinatori. I 63.600 dentisti e odontoiatri con un accordo raggiunto oggi si aggiungono ai ai 60 mila medici del territorio (medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali) e ai 40 mila specializzandi. Un esercito ai quali si conta di aggiungere i pediatri e i medici dello sport.

Quasi 6 milioni di dosi somministrate

Al momento sono quasi 6 milioni (per la precisione 5.951.032) le dosi somministrate in Italia per oltre 4 milioni di vaccinati, di cui oltre 2,2 milioni con una dose e oltre 1,7 milioni anche con il richiamo, secondo i dati del ministero della Salute. Mentre degli over 80 ne sono stati vaccinati quasi un terzo, nella fascia 70-79 anni – comunque a rischio – la percentuale è finora appena del 2%. Al 7 marzo scorso c’era ancora oltre un milione di dosi inutilizzate nei frigoriferi, con notevoli disparità tra le Regioni nella somministrazione. Un’uniformità che si cercherà nel nuovo piano vaccinale, “decisamente potenziato” lo ha definito giorni fa Draghi.

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