Dirigente invia lettera ai genitori: controllate il registro, il lavoro dei vostri figli, gli appuntamenti che hanno, i materiali e le consegne. Il testo

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Una domanda, dopo decenni dall’emanazione dei decreti delegati che hanno introdotto, nella gestione delle scuole, i genitori, è lecita e di attualissima importanza: come promuovere un coinvolgimento dei genitori di alta qualità e di successo? Credo che, al di là, talvolta, delle non proprio soddisfacenti esperienze in tal senso, sia necessario, comunque, pensare a come coinvolgerli meglio e come rendere di qualità tale scelta.

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Il coinvolgimento dei genitori continua a sfidare i professionisti impegnati nelle, troppo frequenti, riforme scolastiche nonostante sia, la loro, una componente richiesta, da molte iniziative, per un sincero miglioramento scolastico. I vantaggi del coinvolgimento dei genitori sono chiari: un numero crescente di ricerche mostra che il coinvolgimento dei genitori migliora non solo il comportamento e la frequenza degli studenti, ma influisce anche positivamente sui risultati degli studenti. Tuttavia, molte scuole continuano a lottare per definire e misurare un coinvolgimento genitoriale significativo e molte non ritengono che i loro sforzi abbiano successo. Un recente sondaggio tra insegnanti ha rivelato che il 20% dei nuovi insegnanti e quasi un quarto dei presidi identificano le loro relazioni con i genitori come causa di stress significativo nel loro lavoro.

Che cos’è il coinvolgimento dei genitori?

Il successo del coinvolgimento dei genitori può essere definito come la partecipazione attiva e continua di un genitore o di un parente primario (un fratello più grande dell’alunno, un nonno, ad esempio) all’istruzione del proprio figlio. I genitori possono dimostrare coinvolgimento a casa, leggendo con i loro figli, aiutando i figli nel processo gestionale dei compiti e discutendo di eventi scolastici, dando la loro disponibilità facendo degli organi collegiali o facendo volontariato in classe, a scuola, nella comunità. Le scuole con genitori coinvolti coinvolgono fattivamente altri genitori, comunicano con loro regolarmente e li incorporano, anche, nel processo di apprendimento.

Quali sono gli ostacoli al successo del coinvolgimento dei genitori?

Le scuole spesso non coinvolgono i genitori perché pensano di non poterlo fare. “In gran parte è percezione. Gli insegnanti percepiscono che le famiglie non vogliono essere coinvolte quando, in realtà, le famiglie non sanno come essere coinvolte. Le famiglie che, magari, non sono tradizionalmente impegnate in maniacali forme di persecuzioni o in acclarate forme di screditamento dell’istituzione frequentata dai loro figli, purtroppo. Anche se, questa, è una condizione estrema e marginale. Da parte loro, i genitori a volte sono riluttanti a partecipare alla scuola perché non hanno tempo extra o perché non parlano correntemente l’italiano (in alcune realtà territoriale). Ma il problema più grande è la disconnessione tra la scuola e le famiglie. I genitori credono di non essere i benvenuti. Ciò deriva in parte dalla loro storia educativa. Spesso hanno avuto un’esperienza meno che soddisfacente con la propria scuola, e quindi non si sentono coinvolti e hanno paura che non possa essere garantita una bella esperienza.

Nonostante queste barriere comunicative, sia le scuole che i genitori vogliono che il rapporto migliori, se non altro a beneficio degli studenti. Un’analisi del 2019 di oltre 25 sondaggi sull’opinione pubblica, ha rilevato che il 65% degli insegnanti afferma che i propri studenti farebbero meglio a scuola se i genitori fossero più coinvolti e il 72% dei genitori ritiene che i bambini i cui genitori non sono coinvolti a volte crollano nel loro rendimento (Johnson & Duffett, 2018).

In che modo le scuole promuovono il coinvolgimento dei genitori?

Le scuole che riescono a coinvolgere i genitori iniziano andando oltre le definizioni ristrette di coinvolgimento. Non contano solo il numero di genitori che partecipano alla cena di Natale o di fine anno o fanno volontariato alla fiera del libro. Non si concentrano sul requisito minimo (ormai scomparso, per la verità, causa il registro elettronico) del come far firmare ai genitori le pagelle. Invece, iniziano con la convinzione che il successo degli studenti sia un interesse condiviso sia della scuola che della famiglia e immaginano i genitori come partner nel processo di apprendimento. Quindi identificano modi concreti per rendere, la loro presenza, più che attiva.

Migliora la comunicazione

Una comunicazione efficace richiede un flusso di informazioni bidirezionale. Mentre la maggior parte delle scuole sviluppa strutture efficienti per ottenere informazioni, come newsletter, siti Web e comunicati stampa, molte meno sviluppano strutture simili per garantire che il feedback dei genitori sia sollecitato attivamente. Per alcune scuole, il miglioramento della comunicazione coinvolge tecnologie quali messaggi di posta elettronica e sistemi telefonici interattivi. Altre scuole cercano di vedere il coinvolgimento dei genitori attraverso gli occhi dei genitori. Alcune scuole, ad esempio, tengono riunioni e seminari con i genitori non a scuola ma in strutture comunali che operano nel quartiere in cui vivono molte delle loro famiglie.

Naturalmente, l’uso di qualsiasi strategia deve essere adattato alla popolazione della scuola. Se le famiglie non hanno un accesso affidabile a Internet, la posta elettronica non funzionerà. Il punto fondamentale per le scuole è comunicare utilizzando strategie che trasmettano ciò che è importante in un modo che possa essere ascoltato da genitori e famiglie e li inviti a rispondere.

Insegna sia ai genitori che agli insegnanti

Sappiamo che una cosa che impedisce ai genitori di essere coinvolti è il loro disagio con le scuole. E quel disagio spesso deriva dal fatto che i genitori non sanno come essere coinvolti e non sanno, neppure, come lasciarsi coinvolgere. Le scuole impegnate nel coinvolgimento dei genitori assumono un ruolo attivo nell’aiutare i genitori ad apprendere una varietà di modi per essere coinvolti. I vantaggi per gli studenti sono dimostrati: una recente revisione della ricerca sul coinvolgimento dei genitori ha rilevato che le attività di lettura genitore-figlio producono un miglioramento significativo nel linguaggio dei bambini e nelle capacità di lettura dalla scuola materna alla scuola superiore; un altro studio rileva un forte effetto positivo sui risultati degli studenti quando i genitori lavorano con gli studenti sui compiti.

Il ruolo degli insegnanti

Molti insegnanti riferiscono di sentirsi impreparati a coinvolgere efficacemente i genitori. Come mezzo per abbattere queste barriere, gli insegnanti dovrebbero concentrarsi sulla creazione di fiducia. Le scuole, in tale maniera, vedrebbero una riduzione dei problemi disciplinari e un aumento dei tassi di frequenza.

Ruolo dei rappresentanti dei genitori

Il rappresentante di classe (tra i ruoli più vicini agli insegnanti) ha il diritto di:

    • rendersi portavoce di iniziative, di proposte, di problemi, di necessità della classe presso il Consiglio di cui fa parte, presso i propri rappresentanti al Consiglio di Istituto;
    • comunicare ai genitori, attraverso diffusione di relazioni, note, avvisi o altre modalità, previa richiesta di autorizzazione al Dirigente Scolastico, circa gli sviluppi d’iniziative avviate o proposte dalla Presidenza, dal corpo docente, dal Consiglio di Istituto;
    • ricevere le convocazioni alle riunioni del Consiglio con almeno 5 giorni di anticipo;

 

convocare l’assemblea della classe che rappresenta.

 

Il rappresentante di classe, invece, non ha il diritto

Il rappresentante di classe, invece, non ha il diritto di:

  • occuparsi di casi riferiti a singoli alunni;
  • approfondire argomenti di esclusiva competenza degli altri Organi Collegiali della Scuola (un esempio: quelli che riguardano la didattica ed il metodo di insegnamento).

I doveri dei rappresentanti

Il rappresentante di classe ha il dovere di:

  • fare da tramite tra i genitori che rappresenta e l’Istituzione scolastica;
  • tenersi aggiornato riguardo la vita della scuola;
  • presenziare alle riunioni del Consiglio in cui è eletto;
  • informare i genitori sulle iniziative che li riguardano e sulla vita della scuola;
  • farsi portavoce delle istanze proposte dai genitori;
  • favorire iniziative volte a coinvolgere nella vita scolastica le famiglie che rappresenta;
  • conoscere il Regolamento di Istituto, i suoi adeguamenti, e gli altri (talvolta numerosi) regolamenti che disciplinano alcune tipologie di fattispecie;
  • conoscere i compiti attribuiti e le funzioni dei vari Organi Collegiali della scuola dei quali si può far parte o si fa già parte.

Una lettera del DS ai genitori

Numerosi e qualificati dirigenti scolastici hanno inoltrato ai genitori missive appassionate, ben strutturate, capaci di coinvolgerli e spingerli alla collaborazione fattiva e alla partecipazione attiva. Come quella del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo statale “Carchidio – Strocchi” di Faenza la professoressa Dott.sa Maria Saragoni. Un vero esempio di capacità gestionale e organizzativa.

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