Stress lavoro correlato: l’accertamento medico in CMV e i falsi miti

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Nel cercare di contrastare lo Stress Lavoro Correlato (SLC) è basilare l’azione informativa. Vanno innanzitutto riconosciute ufficialmente le malattie professionali della categoria, quindi occorre illustrare gli strumenti che il legislatore mette a disposizione del lavoratore per tutelare la sua salute.

Nel mondo degli insegnanti siamo terribilmente indietro perché si preferisce non affrontare la delicata questione delle malattie professionali, rifugiandosi nei soliti stereotipi sulla categoria, e per evitare la conseguente attività formativa per la quale non vi sono nemmeno i fondiad hoc. Se dunque l’accertamento medico (tanto più se si tratta di quello “d’ufficio”) non è compreso e conosciuto dal docente che lo subisce, lo si deve a questa mancanza di formazione che peraltro è obbligatoria (art. 37 e 38 DL 81/08) e va attuata da parte del datore di lavoro.

Ma vediamo, a titolo di esempio, la richiesta di una docente

Sono un’insegnante di scuola primaria, di 60 anni, 31 anni di servizio nella scuola statale e parecchi ancora da farne prima della pensione. Purtroppo mi trovo in crisi perché non mi sembra più di avere stimoli per continuare questa carriera. Dopo 20 anni ho dovuto cambiare scuola, insieme ad altre colleghe, perché il preside aveva nei nostri confronti una condotta mobbizzante che abbiamo denunciato ai nostri superiori senza risultati. Nella nuova scuola mi sono trovata in classe con una collega manipolativa, narcisista, anaffettiva, maleducata. Quindi la mia situazione non è migliorata affatto. Quest’anno ho chiesto il congedo L 104 perché sono la “caregiver” di mia mamma che ha 93 anni. Se ciò mi ha salvata dalla vita scolastica mi sta deprimendo in quanto ho poco tempo per me, pochi stimoli anche a causa della ormai nota pandemia. Forse l’unica salvezza è chiedere l’allontanamento dalla classe e, per un periodo, far parte del personale Ata lavorando in segreteria, visto che per noi insegnanti non c’è possibilità di chiedere la mobilità verso altri enti.
Non so però come muovermi, il burnout viene considerato come una specie di esaurimento nervoso. Se dovessi stare meglio potrei scegliere di riavere la classe? Ho tanti dubbi, può consigliarmi qualcosa che mi possa aiutare a chiarirmi le idee

La richiesta di aiuto di questa maestra (che chiameremo Lucia per comodità) mescola tanti fattori che hanno certamente un peso specifico nel determinare la sua situazione di malessere: età avanzata, anzianità di servizio elevata, presunte condotte mobbizzanti subite, conflittualità coi colleghi, funzione di caregiver in famiglia infine situazione pandemica. Tutto ciò avrebbe determinato una situazione di burnout che la indurrebbe a sottoporsi ad accertamento medico per essere adibita ad altre mansioni. È possibile percorrere questa strada? Occorre innanzitutto ribadire che i termini burnout, SLC e rischi psicosociali non corrispondono ad alcuna patologia dei manuali diagnostici in uso (ICD 10 e DSM V) e rappresentano tutt’al più una “condizione” la cui entità e prognosi deve essere inquadrata e valutata attraverso certificazioni mediche specialistiche aggiornate provenienti da struttura pubblica.

Il Collegio Medico di Verifica (CMV) valuterà la situazione medico-clinica del lavoratore avvalendosi di documentazione recente e ricostruendo la sua storia professionale e non. La visita medica si concluderà ponendo una diagnosi e decretando il conseguente provvedimento medico-legale di idoneità/inidoneità/inabilità alla mansione o al lavoro. La CMV non farà invece valutazioni di altro tipo (come la possibilità di fruire della mobilità o gli anni mancanti alla pensione) proprio perché il suo mandato è esclusivamente medico.

Ipotizzando che Lucia ottenga in CMV una inidoneità all’insegnamentocon idoneità ad altre mansioni, ci viene richiesto se è possibile per lei essere reintegrata nel ruolo d’insegnante. La risposta è affermativa purché si sottoponga a nuova visita medica in CMV dimostrando di aver rimosso gli impedimenti fisici e di salute che avevano determinato il precedente provvedimento di inidoneità.

Prima di concludere è bene ricordare che il docente può richiedere l’accertamento medico in CMV ogni volta che lo ritiene opportuno (la condizione di salute può sempre variare) e può recarsi a visita accompagnato dal medico di parte a proprie spese.

PS La stessa richiesta di accertamento medico d’ufficio (cioè da parte del dirigente scolastico) difficilmente può essere ritenuta una condotta mobbizzante proprio perché si tratta di un atto/strumento volto a tutelare (e non a ledere) il lavoratore e la sua salute.

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