Stipendio, un docente italiano deve lavorare 35 anni prima di raggiungere il massimo
Anche sugli stipendi il rapporto Eurydice mostra grandi problemi riguardanti i docenti italiani: ci vogliono 35 anni di lavoro prima di raggiungere il massimo di retribuzione per un insegnante in Italia.
Sugli stipendi si registra una generale insoddisfazione tra gli insegnanti europei. Solo in Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Austria, Finlandia e Inghilterra, la percentuale di insegnanti soddisfatti, o molto soddisfatti, del loro stipendio è superiore al valore medio UE del 38%.
In Francia, Italia, Portogallo, Romania e Slovenia, pochi insegnanti sono soddisfatti. In Italia i docenti devono lavorare 35 anni prima di raggiungere lo stipendio massimo, che è circa il 50% in più dello stipendio iniziale.
Inoltre, quello che emerge dal rapporto, è che in Italia ma anche in Francia, Portogallo e Slovenia, inoltre, negli ultimi dieci anni gli stipendi degli insegnanti hanno avuto aumenti molto limitati.
Altro aspetto focalizzato è quello relativo alla carriera dei docenti: questa in Europa è organizzata per step formali con specifici ruoli, responsabilità e relativi aumenti di stipendio, oppure concepita solo in termini di aumenti salariali, come nel caso dell’Italia.
Sappiamo che il Recovery Plan, quantomeno nella sua bozza iniziale, seppur in maniera superficiale, prevedeva un cambiamento di rotta per l’Italia da questo punto di vista, con una prospettiva di carriera per il personale docente. Ma è chiaro che al momento non possiamo affermare che si stia procedendo realmente verso questa direzione.
I docenti italiani sono anziani: solo il 6.4% ha meno di 35 anni. Lo dice l’ultimo rapporto Eurydice