Mobilità, Flc Cgil: “Fondamentale sblocco delle operazioni. Adesso superare il vincolo quinquennale”

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“Grazie alla nostra azione è stato sventato il tentativo di congelare questa procedura attesa da tante lavoratrici e lavoratori e sconfitta l’erronea posizione, che rischiava di prendere il sopravvento nel governo, secondo cui il blocco della mobilità sarebbe stato l’unico strumento per garantire con sufficiente tranquillità l’avvio del prossimo anno scolastico. Bloccare la mobilità sarebbe stata una scelta non solo inutile e gratuitamente punitiva nei confronti del personale della scuola, ma avrebbe comportato anche l’ennesimo rinvio nell’affrontare gli atavici problemi che attanagliano la scuola, soprattutto in occasione della ripartenza del nuovo anno scolastico”. Così Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL.

Superato questo scoglio occorrono però ulteriori passaggi per evitare un avvio dell’anno scolastico con un numero senza precedenti di precari. Innanzitutto – sottolinea Sinopoli – occorre superare le disposizioni sul vincolo quinquennale, misura vessatoria per chi la subisce e infruttuosa ai fini del funzionamento della scuola. Il superamento del vincolo deve avere una prima applicazione già nelle operazioni di utilizzazioni e assegnazioni provvisorie che si svolgeranno in estate”.

Occorre poi rifinanziare e incrementare l’organico Covid che ha rappresentato un importante sostegno nelle scuole per affrontare le conseguenze della pandemia. È necessario – aggiunge il dirigente sindacale – prevedere un grande piano di assunzione per i docenti, partendo dalla stabilizzazione del personale precario e investendo nella sua formazione. Contestualmente, bisognerà ripensare il sistema di reclutamento fondandolo sulla formazione del personale. Serve concludere le procedure di internalizzazione degli ex LSU e contemporaneamente incrementare l’organico di diritto dei collaboratori scolastici”.

Nei prossimi giorni – avverte Sinopoli – verificheremo la volontà del Ministero di attivare questo percorso e di invertire la rotta rispetto alle scelte degli ultimi anni, partendo dall’adozione di norme che eliminino l’automatismo tra riduzione degli studenti e riduzione del personale scolastico e incrementando le dotazioni organiche al fine migliorare la qualità del lavoro e degli apprendimenti per tutti. Questa è la base per programmare al meglio i sistemi di reclutamento, i piani assunzionali, l’incremento del tempo scuola e le riforme degli ordinamenti”.

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