Riapertura scuole, Floridia: “Il ritorno non determina un aumento dei rischi”

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Da questa mattina, mercoledì 7 aprile, sono tornati in classe 5,6 milioni di studenti. Di nuovo seduti ai banchi, nelle aule scolastiche, per seguire le lezioni in presenza, anche se in zona rossa. Si tratta di quasi il 66% degli 8,5 milioni degli iscritti nelle scuole statali e paritarie, in pratica 2 su 3. 

Nelle regioni in zona rossa potranno accedere ai servizi per la prima infanzia (asili nido, 0-3 anni) anche 212mila bambini. I dati comprendono anche gli alunni da settimane esclusi dalle attività educative in presenza a scuola: torneranno in classe 832mila bambini di scuola dell’infanzia (3-6 anni), 1,5 milioni di alunni di scuola primaria e 342mila del primo anno di scuola secondaria di I grado.

Mentre, resteranno ancora a casa, costretti alla didattica a distanza, 2,9 milioni (34,5%), con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle Regioni in cui è consentito.

La sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia, sottolinea che “oggi è un giorno importante” e assicura che il ritorno a scuola “non determina un aumento dei rischi. C’è uno studio recente, condotto campionando milioni di studenti e incrociando più dati – spiega – che certifica la bassa contagiosità in certe fasce d’età. E comunque si è visto che quando le scuole vengono chiuse l’Rt non si abbassa e quando si riaprono non sale”.

Decreto 1 aprile, le misure per la scuola: in presenza fino alla prima media, screening, risorse. NOTA MI

Scuole devono riaprire il 7 aprile, nessun rinvio possibile da Regioni, Province, Sindaci tranne in casi eccezionali. CIRCOLARE Ministero Interno

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