Concorsi, Brunetta: “Valutazione titoli di studio al posto delle preselettive a crocette. Per quelli già banditi è una possibilità. Vi spiego come stanno le cose”

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Il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, sull’Huffington Post, interviene in merito alla riforma dei concorsi pubblici così come stabilito dal decreto legge n.44 del 1° aprile. 

“Io voglio riportare i giovani al centro: non come vittime delle distorsioni, dei concorsi ottocenteschi con carta e penna, delle selezioni con centinaia di migliaia di partecipanti che possono durare fino a quattro anni, dei quiz come per la patente auto. Ma come protagonisti di una Pubblica amministrazione che ha disperato bisogno di essere rinnovata e qualificata per diventare catalizzatore della ripresa”, afferma Brunetta, che poi spiega l’articolo 10, uno dei più contestati del provvedimento.

Nuove regole per i concorsi: dalle prove a tamponi e mascherine. Le slides ufficiali [PDF]

L’articolo 10 interviene su più tipologie di concorso, stabilendo per tutti la completa digitalizzazione della prova scritta ed eventualmente anche la prova orale in videoconferenza (la vera rivoluzione, purtroppo poco o per nulla commentata) e introducendo modalità semplificate, in piena sicurezza grazie al nuovo protocollo validato dal Comitato tecnico-scientifico, per permettere lo sblocco delle selezioni che si erano arenate anche a causa della pandemia:

  • per i concorsi già banditi per i quali non sia stata svolta alcuna prova, le amministrazioni possono, non devono, prevedere una fase di valutazione dei titoli di studio legalmente riconosciuti ai fini dell’ammissione alle prove successive e possono prevedere una sola prova scritta e una eventuale prova orale;
  • per i concorsi che saranno banditi durante lo stato di emergenza, è obbligatoria la fase di valutazione dei titoli di studio legalmente riconosciuti ai fini dell’ammissione alle fasi successive, così come la prova scritta. La prova orale, invece, resta eventuale.

Gli unici concorsi per cui si dà la possibilità di evitare la prova orale sono dunque quelli legati alla situazione straordinaria e drammatica che stiamo vivendo da più di un anno.

Spiega ancora: “La novità è rendere obbligatoria la fase iniziale della valutazione dei titoli di studio legalmente riconosciuti per l’ammissione alle prove successive, al posto dei test preselettivi a crocette. Una decisione coerente con le pratiche internazionali, ad esempio quella europea di Epso”.

Poi aggiunge: “Non saranno invece valutati all’inizio titoli di servizio o esperienza professionale, come erroneamente leggiamo nei volantini diffusi in rete con l’hashtag #ugualiallapartenza. In quei volantini si sostiene che l’articolo 10 del decreto legge 44/2021 “prevede una preselezione per titoli di studio e di servizio, che renderà impossibile l’accesso alle prove scritte a tutti coloro che non vantano anni di servizio presso la Pa e/o costose certificazioni (master, scuole di specializzazione…)”. Preselezione per titoli di servizio? Non è assolutamente vero. Servizio ed esperienza, insieme ai titoli di studio, potranno soltanto concorrere alla formazione del punteggio finale. Una facoltà, quest’ultima, nelle disponibilità delle singole amministrazioni da rendere eventualmente esplicita nei bandi di reclutamento, coerentemente con il livello di specializzazione del profilo da reclutare. E chi parla di ″discrezionalità della PA nello scegliere i titoli″ non sa quel che dice: già c’è a legislazione vigente il concorso per titoli ed esami, e saranno come sempre i bandi a stabilire i punteggi! Prova ne è ad esempio il concorso INPS del 2017, dove faceva premio la laurea magistrale e la conoscenza della lingua inglese”.

L’intervento integrale

La situazione per la scuola

Con il decreto legge n. 44/2021 sono state definite le nuove regole per sbloccare i concorsi già banditi, per quelli che saranno banditi durante lo stato di emergenza e per quelli a regime. Anche il mondo della scuola è in subbuglio: i posti previsti dalla Dipartimento della Funzione Pubblica sono infatti 91.000, tra posti messi a bando o da bandire.

I concorsi attesi già banditi

  • concorso ordinario secondaria primo e secondo grado, 33.000 posti
  • concorso ordinario per infanzia e primaria 12.861 posti

Previsto anche il VI ciclo TFA sostegno, per il quale sono previsti 6.191 posti

Ancora da bandire

  • concorso IRC
  • concorso Dirigente Tecnico

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