Concorso ordinario per laureati, l’ultimo risale al 2012. Si punta a prove più semplificate

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Emergenza concorsi pubblici, e tra questi quelli della scuola. I concorsi ordinari sia per infanzia primaria che per la scuola secondaria di I e II grado sono stati banditi un anno fa, ad aprile 2020, e dopo 12 mesi ci si interroga ancora su come farli svolgere. Lo stop alle procedure ha notevolmente inciso su una situazione di per sé già molto complessa: da un lato il numero delle cattedre vuote cresce a dismisura, dall’altra l’esigenza di trovare meccanismi di reclutamento semplici ma efficaci per la scelta degli insegnanti da portare in cattedra a tempo indeterminato.

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Concorso ordinario per laureati: l’ultimo risale al 2012

L’ultimo concorso ordinario al quale i laureati hanno potuto partecipare risale al 2012, bandito con  DDG 82 del 24 settembre 2012. Si trattava, tra l’altro di una categoria piuttosto ristretta

a) i candidati che alla data del 22 giugno 1999 (data di entrata in vigore del citato decreto interministeriale) erano già in possesso di un titolo di laurea ovvero di un titolo di diploma conseguito presso le accademie di belle arti e gli istituti superiori per le industrie artistiche, i conservatori e gli istituti musicali pareggiati, gli ISEF, che alla stessa data consentivano l’ammissione ai concorsi per titoli ed esami per il reclutamento del personale docente; Direzione generale per il personale scolastico

b) i candidati che abbiano conseguito i titoli di cui alla precedente lettera a) entro l’anno accademico 2001-2002, se si tratta di corso di studi quadriennale o inferiore; entro l’anno accademico 2002-2003, se si tratta di corso di studi quinquennale, nonché i candidati che abbiano conseguito i diplomi di cui alla lettera a) entro l’anno in cui si sia concluso il periodo prescritto dal
relativo piano di studi a decorrere dall’anno accademico 1998-1999;

Concorsi dal 2016 al 2018

I successivi concorsi per la scuola secondaria si sono svolti rispettivamente nel 2016 e nel 2018.

Entrambi riservati a docenti abilitati, alcune delle graduatorie di quei concorsi sono ancora in piedi e i docenti attendono di essere assunti. Quelle del 2018 sono graduatorie ad esaurimento, ma con percentuali di assunzione che diminuiscono nel corso degli anni. Per le graduatorie del 2016, fatti salvi i vincitori (cioè coloro che hanno superato le prove e sono rientrati nel numero dei posti a bando) rimane il problema degli idonei, che devono fare i conti con la validità di vigenza della graduatoria.

Il concorso 2020

Il bando prevede: eventuale preselettiva, due prove scritta, una prova orale. Ai candidati che superano le prove vengono controllati i titoli e si stabilisce la graduatoria.

Procedura che presuppone almeno un anno di tempo per arrivare al termine (e che, a volte, con procedure anche più semplici, non è stato sufficiente).

Si punta quindi a prove più semplificate, complice la pandemia. Nel merito è intervenuto il Ministro Brunetta

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E anche il Ministro Bianchi ha dettato la linea

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