Pensioni, riscatto della laurea agevolato o pace contributiva: così i lavoratori possano anticipare l’uscita da lavoro

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Pensione anticipata con il riscatto agevolato della laurea o pace contributiva: la riforma del sistema di welfare garantisce due opzioni simili ma differenti per chi vuole anticipare l’addio al mondo del lavoro e allo stesso tempo incrementare l’anzianità contributiva.

Il riscatto agevolato della laurea

Il riscatto del corso di laurea è un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi. Il riscatto di laurea è valido a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio. La facoltà è esercitabile anche dai soggetti inoccupati che, al momento della domanda, non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero. I periodi che non danno possibilità di riscatto sono gli anni fuori corso o quelli già coperti da contribuzione obbligatoria.

Il riscatto agevolato è valido anche per i lavoratori che si sono laureati prima del 1996 e hanno optato per il metodo contributivo. Proprio l’Inps ha reso noto che il riscatto di laurea in formula agevolata è accessibile a tutti i lavoratori che abbiano studiato dopo il 1995. In entrambi i casi il periodo di studi, che risulta sempre alla durata legale del corso di laurea (o anche di più corsi conseguiti), avrà un onere a carico del lavoratore pari a un valore forfettario che per il 2021 equivale a 5.265 euro, completamente deducibili.

Il riscatto agevolato è utile per chi vuole incrementare i periodi utili per accedere alla pensione, allo stesso modo avvicina la pensione anticipata ordinaria e, per i lavoratori che ne hanno i requisiti entro il 2021, anche la Quota 100. Tuttavia, poiché si tratta di un riscatto nel metodo di calcolo contributivo, l’incremento sulla pensione è minimo: si calcola poco più di 20 euro lordi al mese in più per ciascun anno che si riscatta.

Molti vorrebbero il riscatto gratuito della laurea (come ad esempio l’ex premier Giuseppe Conte) ma per il momento, per il 2021, è stato introdotto un sistema agevolato che permette di riscattare gli anni (massimo 5) versando fino a 25 mila euro mentre, con i calcoli tradizionali (parametrati alla retribuzione effettiva), si poteva arrivare a cifre anche di 80 mila euro.

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La pace contributiva

Per quanto riguarda invece la pace contributiva, questa è utile per incrementare la contribuzione, che è in tutto e per tutto equiparata a quella da lavoro. A poterla richiedere sono i lavoratori giovani, in quanto privi di contributi prima del 1996. Lavoratori che dovranno chiedere la pace contributiva entro il 2021, ovvero l’ultimo anno di sperimentazione se non dovessero esserci proroghe. In questo caso però c’è un notevole risparmio fiscale: la pace contributiva è detraibile al 50% dalle imposte e rateizzabile senza interessi in un arco di tempo pari a 10 anni. Tuttavia, la detrazione spettante va spalmata in cinque rate annuali di pari importo per ogni anno di versamento.

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