Ricorso per l’abolizione del crocifisso a scuola, Sasso: “Giù le mani, non è un simbolo che divide”

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“In questa domenica di Pentecoste, dalle colonne del quotidiano Avvenire, Filippo Vari ci informa che il Crocifisso potrebbe essere in pericolo. Già, in pericolo, nelle nostre scuole. Dopo i tentativi (bloccati dal sottoscritto ) di infiltrare la teoria gender nelle nostre scuole, adesso ecco questo nuovo tentativo arrivato addirittura in Cassazione.

Lo scrive in un post su Facebook il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso e aggiunge: “Non permetteremo mai al fanatismo nichilista di mettere in discussione la nostra cultura, le nostre convinzioni, la nostra Fede. A costo di andarlo a mettere di persona quel crocifisso che qualcuno vorrebbe togliere dalle nostre scuole”.

“Un simbolo che non può dividere, un simbolo di fratellanza tra popoli messo in discussione, abiurato, che rischia di essere rimosso dalle nostre aule scolastiche. Il furore ideologico di certe persone non ha limiti – prosegue – Il crocifisso, supremo simbolo delle radici cristiane della nostra comunità e rappresentazione universale della vittoria della vita sulla morte, viene visto come minaccia alla propria libertà, come strumento di coercizione culturale. Pura follia!”

Le parole del sottosegretario Sasso giungono all’indomani della notizia del ricorso presentato da due genitori originari della provincia di Padova che chiedono l’abolizione del simbolo religioso nelle scuole.

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