Recupero apprendimenti studenti a settembre, i docenti secondo il Ministero dell’Economia devono farli gratis. Non sono attività aggiuntive

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Arriva una doccia fredda nella relazione tecnica del Decreto sostegni BIS che nell’articolo 58, comma 1 lettera C prevede l’avvio di iniziative didattiche per gli studenti al fine di avviare “attività di rafforzamento degli apprendimenti dell’anno scolastico 2020/2021, nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1° settembre 2021 e fino all’inizio delle lezioni.”

Secondo quanto contenuto nella relazione tecnica, queste attività non vengono considerate dal Ministero dell’Economia come attività aggiuntive all’insegnamento e quindi non vanno retribuite.

Ecco cosa si legge nella relazione tecnica

Le attività di recupero sono remunerate 50 euro (l.d.) all’ora e quelle aggiuntive di insegnamento frontale non ordinamentale 35 euro (l.d.) all’ora ai sensi del vigente CCNL (tabella 5 allegata al CCNL 29/11/2007, mantenuta in vigore ai sensi dell’articolo 1 del CCNL 19/4/18).
Il CCNL remunera tali attività poiché, di solito, si aggiungono a quelle d’obbligo, giacché sono svolte per lo più in concomitanza con le lezioni.
Nei giorni di sospensione delle lezioni, tuttavia, il recupero, l’integrazione e il rafforzamento degli apprendimenti non si aggiungono alle normali attività didattiche. Perciò la disposizione in esame ha l’effetto di azzerare il compenso previsto per le attività in questione, se svolte nel periodo tra il primo settembre 2021 e l’inizio delle lezioni.

Secondo fonti sindacali da noi interpellate, si tratta di una interpretazione che potrebbe non riscontrare il favore delle parti sociali. Infatti, dal 1 settembre fino all’inizio delle lezioni le attività dei docenti riguardano quelle “funzionali” nelle 40 ore + 40 previste da contratto e deliberate dal Collegio dei docenti. Il resto, sempre secondo quanto riferitoci, bisogna che venga considerata come attività aggiuntiva e di conseguenza retribuita, perché non è attività di insegnamento, la quale coincide con l’inizio delle lezioni, né funzionale ad essa, per cui non può essere attività ordinaria. Si tratta quindi di una intromissione nelle regole contrattuali.

Insomma, una differenza di vedute tra MEF e parti sindacali che non mancherà di suscitare polemiche nei prossimi giorni.

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