Scuole aperte d’estate, per Versari è un’opportunità: “L’adesione sarà ampia. Per pagare i docenti non si può sforare ma le risorse sono elevate”

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Stefano Versari, capo dipartimento del Ministero dell’Istruzione, crede nel piano scuole aperte d’estate e spiega, in un’intervista a Il Sussidiario, quali sono i punti importanti che bisogna tenere a mente.

Tutti siamo ormai consapevoli del fatto che questa emergenza Covid ha determinato nuove povertà educative. Con questo termine, però, non dobbiamo indicare solo una povertà disciplinare, ma anche nuove povertà economiche e sociali, aggravamento di queste condizioni per chi già viveva in contesti deprivati. L’essere umano non è una monade, vive in comunità, vive di relazioni. Ci siamo dunque posti la questione di cosa si potesse fare per questi ragazzi che hanno patito e soprattutto per quelli che già patiscono di più perché inseriti in contesti svantaggiati“, dice il capo dipartimento del Ministero dell’Istruzione a il Sussidiario.net.

Secondo Versari dare computer ai più svantaggiati non è poteva essere la soluzione: “In piena emergenza tutti hanno detto: compriamo i computer per i ragazzi più poveri che non li hanno. In Emilia-Romagna, per esempio, gli studenti con diritto allo studio sono circa 20mila, il 3-4% del totale, un numero ridotto. Ma consegnato il computer non siamo affatto a posto. Questa è una soluzione semplicistica“.

Per questo motivo, con il piano estate bisogna “ricucire le povertà educative significa fare scuola a una persona che non vive in un’astrazione, ma in una realtà ben precisa. Il bisogno educativo è molto più complesso, non basta avere un computer per studiare“.

Il capo dipartimento dice anche, a proposito dei progetti: “Resto convinto che il pregiudizio può essere superato e sconfitto solo dalla realtà. Là dove le scuole riusciranno a realizzare, e molte lo stanno già facendo, proposte belle, intelligenti e opportune al contesto di riferimento, l’adesione sarà, come sta avvenendo, ampia“.

E sulla retribuzione ai docenti che parteciperanno da un lato dice che “bisogna stare nell’ambito della cifra stanziata, non si può sforare“. Dall’altro lato però evidenzia come “mezzo miliardo di euro sia una cifra enorme“.

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