Maturità, Bianchi: “Non è un esame ridotto, come tema avrei dato i primi 3 articoli della Costituzione”. Sul futuro: “Vediamo come va, poi decideremo”

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Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, interviene a Skuola.net, per parlare dell’esame di maturità al via il prossimo 16 settembre e non solo. Ecco le sue parole.

Sull’esame di Stato: “Non è una maturità ridotta, non è sottoesame. È un esame dove c’è una prova scritta che è quella di un elaborato, non è una prova scritta tradizione, abbiamo scelto la via delle attività didattiche avanzate, cioè concordo un tema con i miei docenti, un tema che mi permetta di esplorare anche tutto ciò che haii appreso ed ecquisito nel tuo percorso scolastico”.

“È una bellissima forma di esame, è un’esame di Stato che riguarda la maturità delle persone, non se hai una competenza o l’altra, ma se hai la capacità, la testa per poter affrontare degli argomenti complessi – ha aggiunto – poi c’è la discussione specifica. Qundi non è un esame ridotto ma un esame che ha una sua identità. Quest’anno c’è molta più enfasi sull’elaborato, più attenzione per svolgere un pensiero complesso. Ho voluto mantenere una prova ponderata e strumentata per far sì che i ragazzi arrivassero a una conclusione loro”.

Poi aggiunge: “I ragazzi hanno diritto di essere valutati. Perchè sei un soggetto attivo nella tua comunità, che non vuoi sconti, che non vuoi far la parte di quello che ha il bollino di quello che è stato nell’età della peste. Hai il diritto di essere valutato. La valutazione sarà una valutazione, seria, onesta e di accompagnamento Perche devi sapere dove sei e devi essere accompagnato. Quest’anno c’è molta più enfasi sull’elaborato, c’è molta più maturità nella capacità di costruire un pensiero articolato”.

Sulla possibile traccia: “Come tema per la maturità, dice il ministro dell’Istruzione Bianchi, “avrei dato i primi tre articoli della Costituzione. Avrei chiesto ai ragazzi di sviluppare una tema o su uno dei tre o su tutti e tre: cosa vuol dire una Repubblica fondata su lavoro, cosa vuol dire una Repubblica che riconosce e tutela i diritti ma solo assieme al dovere inderogabile della solidarietà. Il terzo è quello che parla di uguaglianza , uguaglianza che non è omologazione ad uno standard ma è l’eguale diritto di essere diversi. Avrei dato questo come traccia”.

Sul suo percorso scolastico: “Io alla maturità ho preso 56 su 60, non fu male. Io ho fatto li liceo scientifico, l’ho fatto volentieri e mi è piaciuto. Poi ho fatto Scienze politiche e, poi, Economia”.

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