Bianchi: “Tutti in classe per età è concetto vecchio, modello da superare. La scuola a settembre sarà in presenza”

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“La scuola in settembre sarà in presenza, ma una scuola che sa usare la Dad e non ne ha paura”. Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, al videoforum di Repubblica.it.

“I ragazzi devono saperla usare senza esserne schiavi. Noi stiamo lavorando per poter tornare a una presenza irrobustita dalla coscienza degli strumenti che dobbiamo saper usare – ha spiegato – I ragazzi vivono con il cellulare in mano, con il pc, devono imparare che sono strumenti importanti ma non devono esserne schiavi”.

La dad, ha concluso, “vorrei che servisse a uscire fuori, a collegare ad esempio una scuola della Sicilia con una della Polonia, ad allargare il mondo. Ad esempio mi piacerebbe che venisse utilizzata per mettere in contatto le diverse scuole tra loro, per ampliare il mondo”.

“Bisogna fare di tutto – ha aggiunto – per far restare aperte le scuole nelle periferie e nei piccoli centri. Perchè quando chiude una scuola chiude un paese”.

Sulle classi pollaio dice: “Dobbiamo ripensare il modello classe che va superato, ci sono già tante sperimentazioni. I gruppi classe devono essere riconsiderati. Abbiamo problemi di numerosità soprattutto alle scuole superiori nelle grandi città. È un problema di dimensionamento degli istituti che va ripensato. In molte altre parti del Paese facciamo fatica a fare le prime. Bisogna pensare una scuola vicina alle persone, nuovamente nelle mani delle proprie comunità”.

C’è oggi una idea di scuola novecentesca: tutti in classe per età, tutti allineati, ma questo concetto fa parte della scuola vecchia.

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