Whatsapp, staff del Dirigente invia comunicazioni ai docenti. E’ possibile farlo? Il diritto alla disconnessione

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I docenti che abbiano voglia di togliersi qualunque dubbio su ciò che è lecito fare da parte del Dirigente scolastico e Staff, in merito alle comunicazioni a mezzo Whatsapp o Telegram, non devono far altro che proseguire nella lettura. Il punto.

Quesiti dei Docenti – Utilizzo di Whatsapp per comunicazioni?

Un’affezionata lettrice ci chiede un parere:

Buongiorno, sono un’insegnante dell’infanzia e sono inserita nel gruppo whatsapp della mia scuola. Inizialmente, tale canale di comunicazione, veniva utilizzato per i casi di assoluta urgenza come ad esempio l’organizzazione in riferimento alle sostituzioni dei docenti assenti.

Ormai, però, da un paio di anni, la Coordinatrice fiduciaria di plesso usa i messaggi whatsapp per qualsiasi avviso, sia per l’organizzazione interna, che per altre comunicazioni in via ufficiosa dello staff Dirigente. Questi messaggi vengono inviati in qualsiasi momento o giorno della settimana comprese domeniche e feste comandate.

Faccio inoltre presente che ciascun insegnante riceve le comunicazioni all’indirizzo email personale/istituzionale della scuola  oltre che tramite registro elettronico all’interno del quale è possibile “firmare” le circolari in seguito alla presa visione delle medesime.
Chiedo, per cortesia se tale utilizzo di whatsapp e del cellulare è previsto dal nostro CCNL e soprattutto se è obbligatorio farne parte? Posso esimermene?

La questione è complessa, anche se il Contratto Colletivo Nazionale del Lavoro, comparto Istruzione e Ricerca 2016-18, è intervenuto in soccorso. Lo vedremo tra poco.

Negli ultimi anni in parallelo allo sviluppo delle tecnologie informatico-comunicative, abbiamo assistito ad un aumento considerevole di avvisi per mezzo telematico. Una quantità, a detta di una parte dei docenti, non indifferente di email, messaggi whatsapp, telefonate da parte dello Staff del Dirigente scolastico a qualsiasi ora del giorno, al di fuori dell’orario contrattualmente stabilito.

Cosi non accade di raro che la convocazione di un consiglio di classe, di un collegio docenti, o la partecipazione ad una attività scolastica venga comunicata in orario diverso da quello di servizio, magari mentre l’insegnante è legittimamente immerso nella sua vita privata.

Diritto alla disconnessione – Di che si tratta

Le istituzioni scolastiche nel corso degli ultimi anni hanno subito numerose metamorfosi, dal come effettuare la didattica a come veicolare le informazioni tra il personale scolastico. Il famoso registro delle circolari e delle comunicazioni, collocato nella sala dei docenti è destinato a diventare un ricordo sbiadito del passato; a sostituirlo ci ha pensato l’avvento dello smartphone, le relative applicazioni come WhatsApp e Telegram, la comunicazione a mezzo email ed il registro elettronico.

L’informazione celere raggiunge tutti e in qualsiasi momento della giornata, senza limiti di tempo; molteplici sono i gruppi creati su WhatsApp, a dare supporto a tutte le attività funzionali dei docenti e infine non può mancare in taluni casi il canale ufficiale – di solito Telegram – del Dirigente Scolastico e del suo staff attraverso il quale pullulano le “circolari, comunicazioni e iniziative varie”.

Un tale scenario non può che causare caos tra le varie chat, con informazioni che si susseguono e che qualche docente perde di vista a causa dei troppi interventi che spesso si allontanano da ciò che ha dato origine al dibattito.

Capita così che ad una messaggistica istantanea si associ la perdita della propria libertà in quanto si è spesso on-line e non esistono giorni festivi od ore serali e del giorno che possano porre fine a questo tam tam incessante di notifiche in arrivo.

Eppure esiste il diritto alla disconnessione.

Troviamo tale definizione nel CCNL “Istruzione e Ricerca” 2016-2018, all’art 22 comma 4, c8), che riporta quanto segue:

“Sono oggetto di contrattazione integrativa -a livello di singola istituzione scolastica ed educativa- i criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio, al fine di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare (diritto alla disconnessione)”.

I punti imprescindibili del diritto alla disconnessione

  • Il lavoratore dipendente NON dovrà rimanere connesso 24 ore su 24 e 7 giorni su 7;
  • Non si è responsabili del mancato malfunzionamento della rete che crea disagi soprattutto quando i docenti devono usare il registro elettronico e sono costretti a continuare il lavoro da casa;
  • È la contrattazione della scuola a definire regole certe e fasce orarie protette in cui il personale dovrà essere reperibile.

Il contratto integrativo di istituto contiene le disposizioni sul diritto alla disconnessione

Come già specificato, i criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio sono declinati nel Contratto integrativo di istituto, documento strategico delle istituzioni scolastiche sottoscritto dal Dirigente scolastico, le RSU e i Rappresentanti Sindacali Provinciali presenti.

È necessario da parte delle istituzioni scolastiche trovare modalità di comunicazione condivise e rispettose delle “libertà fondamentali delle persone”. Quindi il diritto alla disconnessione dei docenti va garantito, favorendo una maggiore conciliazione tra lavoro e  vita familiare.

Il Dirigente scolastico è responsabile dell’organizzazione e funzionamento del proprio istituto, quindi in sede di contrattazione integrativa, in accordo con le parti sindacali potrà disporre che l’utilizzo dei dispositivi “informali” come le chat di messaggistica Whatsapp o Telegram possa essere adoperato nei casi di comunicazioni tempestive e urgenti non in sostituzione dei canali istituzionali quali email scolastica, sito web e registro elettronico, ma a corredo di quest’ultime.

Nulla vieta durante la contrattazione integrativa di istituto, con specifiche norme pattizie, di declinare giorni e orari in cui utilizzare i canali non istituzionali, ad esempio escludendo il giorno libero, i festivi o le ore serali oltre le 19.00. Tutto ciò, però, salvo comunicazioni urgenti; non è auspicabile da parte delle RSU porre limiti ideologici o di convenienza; ne risentirebbe l’efficienza dell’organizzazione ed il corretto funzionamento dell’istituzione scolastica.

L’utilizzo di whatsapp per comunicazioni, circolari, organizzazione delle attività scolastiche

Non è possibile utilizzare WhatsApp, in sostituzione degli adempimenti previsti dalla legge, quale ad esempio la pubblicazione sul sito web istituzionale della scuola di una circolare. La via da percorrere è quella sussidiaria non suppletiva, come detto sopra. Ciò a vantaggio di una più immediata diffusione  della medesima, ma tenendo ben a mente che le vie classiche di comunicazione restano il registro elettronico, la email istituzionale, il sito web.
Rispondiamo – effettuando un breve riepilogo di quanto declinato fino ad ora – alle domande della nostra insegnante in ordine di esposizione:

  • No, non è previsto dal CCNL l’utilizzo di whatsapp e del cellulare; ma è previsto si possano concordare, tramite criteri specifici inseriti all’interno del contratto integrativo di istituto, modalità di comunicazioni, tra i lavoratori della scuola, non istituzionali quali chat di messaggistica, Whatsapp, Telegram etc; garantendo naturalmente il diritto alla disconnessione.
  • Si, è obbligatorio far parte dei gruppi di messaggistica relativi alle attività scolastiche del proprio istituto, se, in merito, sono previste e declinate delle norme pattizie nel contratto integrativo. In alcune scuole è prassi approvare un regolamento interno sull’utilizzo dei canali non istituzionali, approvato dagli organi collegiali.

Un esempio di regolamento sull’utilizzo delle applicazioni di messaggistica – “Codice di comportamento”:

  • Postare solo messaggi attinenti alla scuola e all’attività didattica
  • Osservare il diritto alla disconnessione (contatti fino alle 19:00, dal lunedì al venerdì, salvo
    comunicazioni urgenti da parte del DS o delegati/collaboratori)
  • Limitare il numero di post
  • Evitare post e commenti su eventi specifici avvenuti all’interno dell’Istituzione scolastica
  • Utilizzare un linguaggio semplice, chiaro e che non dia spazio a fraintendimenti
  • Evitare conversazioni che manchino di rispetto o siano ambigue nei confronti degli altri membri del gruppo o di persone assenti

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