Ritorno in classe, il Cts boccia il green pass in ambito scolastico: “No per ragioni di privacy e perché non c’è obbligo vaccinale”

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Non solo mascherine e distanziamento, il Comitato Tecnico Scientifico, nella riunione del 25 giugno, ha risposto anche sul Green Pass, la misura introdotta in Europa dal 1° luglio. 

Nel parere il Cts ritiene “non plausibile” l’utilizzo del green pass in ambito scolastico: per questioni di privacy e perché non esiste l’obbligo vaccinale.

Cos’è il green pass e come si ottiene

Il green pass è una prova digitale attestante che una persona: è stata vaccinata contro la patologia da Covid-19; ha ottenuto un risultato negativo al test; è guarita dalla patologia. Le autorità nazionali sono responsabili del rilascio del certificato (qui le regole per il green pass in Italia).

La versione digitale può essere salvata su un dispositivo mobile. I cittadini possono inoltre richiedere una versione cartacea. Entrambe le versioni disporranno di un codice QR contenente le informazioni essenziali e di una firma digitale per garantire l’autenticità del certificato. Gli Stati membri hanno concordato un modello comune che può essere utilizzato per le versioni sia elettroniche che cartacee al fine di facilitarne il riconoscimento.

In che modo contribuirà alla libera circolazione?

Il certificato Covid digitale dell’Ue sarà accettato in tutti gli Stati membri dell’Ue. Contribuirà a far sì che le restrizioni attualmente in vigore possano essere revocate in modo coordinato.

In caso di viaggio, il titolare del certificato dovrebbe, in linea di principio, essere esonerato dalle restrizioni alla libera circolazione: gli Stati membri dovranno cioè astenersi dall’imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di un certificato Covid digitale dell’Ue, a meno che esse non siano necessarie e proporzionate per tutelare la salute pubblica. In tal caso, ad esempio in risposta a nuove varianti che destino preoccupazione, lo Stato membro in questione è tenuto ad informare la Commissione e tutti gli altri Stati membri e giustificare tale decisione.

Come funziona il certificato?

Il certificato Covid digitale dell’Ue contiene un codice QR con una firma digitale per impedirne la falsificazione. Al momento del controllo del certificato, si procede alla scansione del codice QR e alla verifica della firma. Ogni organismo autorizzato a rilasciare i certificati (ad esempio un ospedale, un centro di test o un’autorità sanitaria) ha la propria chiave di firma digitale.

Tutte le chiavi di firma sono conservate in una banca dati protetta in ciascun paese. La Commissione europea ha creato un gateway per garantire che tutte le firme dei certificati possano essere verificate in tutta l’Ue. I dati personali del titolare del certificato non passeranno attraverso il gateway dato che ciò non è necessario per verificare la firma digitale.

La Commissione europea ha inoltre aiutato gli Stati membri a sviluppare software e app nazionali per il rilascio, l’archiviazione e la verifica dei certificati e li ha sostenuti nelle prove necessarie per aderire al gateway.

I cittadini non vaccinati potranno recarsi in altro paese Ue?

Sì. Il green pass dell’Ue è inteso ad agevolare la libera circolazione all’interno dell’Ue. Non costituirà un prerequisito per la libera circolazione, che costituisce un diritto fondamentale nell’Ue. Il certificato Covid digitale dell’Ue fornirà anche prova dei risultati dei test, che spesso sono richiesti nell’ambito delle restrizioni sanitarie vigenti. Offre agli Stati membri l’opportunità di adeguare le restrizioni in vigore per motivi di salute pubblica. Il certificato digitale Covid europeo sarà valido anche per chi è stato vaccinato con una prima dose di AstraZeneca e una seconda dose di un altro vaccino autorizzato dall’Ema.

Il Green pass italiano

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il 17 giugno il Decreto che definisce le modalità di rilascio delle Certificazioni verdi digitali Covid-19 che faciliteranno la partecipazione ad eventi pubblici, l’accesso alle strutture sanitarie assistenziali (RSA) e gli spostamenti sul territorio nazionale. Con la firma del Dpcm si realizzano le condizioni per l’operatività del Regolamento Ue sul “Green Pass”, che a partire dal prossimo 1° luglio garantirà la piena interoperabilità delle certificazioni digitali di tutti i Paesi dell’Unione. Dal 17 giugno è inoltre operativo il sito dgc.gov.it dove, entro il 28 giugno, verranno messe a di tutte le certificazioni associate alle vaccinazioni effettuate, con la piattaforma informatica nazionale dedicata al rilascio delle Certificazioni che sarà progressivamente allineata con le nuove vaccinazioni.

La Certificazione sarà disponibile per la visualizzazione e la stampa su pc, tablet o smartphone. In alternativa potrà essere richiesta al proprio medico di base, pediatra o in farmacia utilizzando la propria tessera sanitaria. I cittadini potranno ricevere notifiche via e-mail o sms, e .per avere maggiori informazioni è possibile contattare il Numero Verde della App Immuni 800.91.24.91, attivo tutti i giorni dalle 8:00 alle 20:00.

La certificazione, frutto del lavoro congiunto di Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, in collaborazione con la Struttura Commissariale per l’emergenza Covid-19 e con il supporto del partner tecnologico Sogei, contiene un QR Codeche ne verifica autenticità e validità.

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