Riapertura scuole a settembre, così non si potrà tornare al 100% in presenza: DaD e doppi turni i timori dei dirigenti scolastici [INTERVISTE]

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Si è riacceso un nuovo dibattito in merito al ritorno a scuola a settembre. La sensazione, dopo il parere del Cts che di fatto conferma mascherine e distanziamento nelle classi, è che non cambierà molto la situazione a settembre rispetto a quanto vissuto quest’anno. Ecco i timori dei dirigenti scolastici ascoltati da Orizzonte Scuola.

C’è anche la questione vaccini strettamente legato al rientro in classe: c’è chi, come Agostino Miozzo, ex consigliere del Ministro dell’Istruzione Bianchi, che auspicherebbe un obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico, proprio per garantire il ritorno fra i banchi in sicurezza.

Non parla di obbligo, ma il commissario straordinario per l’emergenza Francesco Figliuolo esorta a completare la vaccinazione di insegnanti e personale scolastico rimasti ancora indietro.

Un auspicio che anche il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ribadisce, anche se il numero uno di Viale Trastevere si vuole concentrare più sul suo lavoro, ovvero quello di garantire il ritorno in classe in presenza.

Lezioni in presenza che però presenteranno inevitabilmente dei problemi, soprattuto con la prospettiva delle varianti, specie la Delta, che appare minacciosa anche per il rientro in classe a settembre.

Ed ecco allora che compare nuovamente lo spettro della Dad, dei doppi turni e degli scaglionamenti. Problemi che i dirigenti scolastici si auguravano di aver superato.

“Problema insuperabile. Impossibile tornare al 100%”

La previsione di utilizzare le mascherine e il distanziamento non è proprio una sorpresa. Purtroppo in questo modo a settembre non potranno rientrare tutti gli studenti in classe, soprattuto alle scuole superiori, dove le classi sono più numerose. Quindi vivranno gli stessi problemi di questo anno, quindi Dad, turni in presenza e alternanza“, dice ad Orizzonte Scuola Cristina Costarelli, dirigente scolastica del liceo scientifico “Newton” di Roma che aggiunge: “E’ insuperabile questo problema. E’ impossibile tornare in presenza al 100%. Noi ci dobbiamo adeguare. Prima viene la salute“.

Rispetto all’obbligo vaccinale – prosegue la dirigente scolastica – questo sarebbe utile, sappiamo bene che l’obbligo vaccinale sarebbe però difficile da gestire, perchè ci sono implicazioni sulla libertà di scelta. Ma sarebbe una misura che potrebbe garantire massima immunità“.

“I tavoli prefettizi devono fornirci percentuale di presenze stimate e piani di scaglionamento”

Uno degli aspetti fondamentali su cui si concentrano i dirigenti scolastici è proprio l’organizzazione. Organizzazione che l’anno scolastico appena concluso ha visto molte più falle del previsto. Che fare dunque per non farsi trovare impreparati?

Secondo Paolo Fasce, dirigente scolastico dell’ITTL “Nautico San Giorgio” di Genova e Camogli (GE), “i tavoli prefettizi, che sono quelli delegati ad affrontare queste questioni, devono riunirsi con celerità per fornire alla scuole prima di tutto la percentuale di presenze stimate (es. settembre/ottobre, 80%; novembre/febbraio 60%, etc.). Le percentuali stimate  – spiega il preside ad Orizzonte Scuola – dovrebbero essere variate del 10% se ci sono gravi motivi altrimenti si tengono (o si migliorano). Beniteso in questo contesto influisce la percentuale di vaccinati a scuola tra gli studenti che dovrebbero essere esentati dalla DaD se vaccinati“.

Ma non solo: secondo il dirigente scolastico, “bisogna che si fornisca un piano di scaglionamento. Ci saranno, a fine di prevenire gli assembrameti sui mezzi pubblici, oppure no? E’ evidente che se ci saranno è bene saperlo subito perché “ubi major minor cessat” e questo taglia la testa al toro alle aspirazioni di qualsiasi dirigente e/o qualsiasi Collegio dei Docenti“.

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