Vaccino obbligatorio per docenti, Ata e studenti. La proposta del pediatra Farnetani

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“La vaccinazione anti-Covid dovrebbe essere obbligatoria per gli studenti e per i docenti e il personale scolastico, la cui attività dovrebbe essere vincolata alla presentazione del certificato. I ragazzi dovrebbero essere resi consapevoli dell’importanza di questo strumento per loro, anche dal punto di vista psicologico. Perché il vaccino è un’arma anti-Dad e potrà impedire che l’anno prossimo si torni chiudere le aule imponendo altri mesi di isolamento”.

E’ la proposta del pediatra Italo Farnetani, docente della Libera Università Ludes di Malta.

A evidenziare l’utilità di una forma di ‘obbligo’ simile a quella prevista per i medici anche per il personale scolastico è stato in questi giorni anche Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza coronavirus. E per Farnetani, che si definisce da sempre “fautore dell’obbligo vaccinale”, è la strada giusta, spiega all’Adnkronos Salute.

Quello che frena spesso il legislatore – osserva – è che esiste una legge che prevede l’indennizzo per i danni da trasfusione e da vaccini. Ma va detto anche che si è visto e dimostrato che gli effetti collaterali segnalati dopo i vaccini per una grossa parte risultano poi legati ad altra causa o prevenibili. In molti non sanno inoltre che è nel primo anno di vita che abbiamo concentrate la grandissima parte delle malattie dell’età evolutiva. E proprio in questo anno si fanno ai bambini 3 sedute vaccinali con più prodotti-scudo. Quindi è inevitabile che si incrocino questi due elementi. Si pensi alla campagna no-vax che diffonde false notizie come quella dell’autismo provocato dal vaccino anti-morbillo: non c’è alcuna prova scientifica di questo legame, ma intanto questa è una fake news che ha causato tante vittime“.

Tornando al vaccino anti-Covid, per Farnetani i genitori non devono esitare: “Man mano che si allargano le fasce d’età” che possono accedere all’iniezione scudo, “corriamo a far fare il vaccino ai nostri figli“, esorta il pediatra.

L’errore che spesso mamme e papà fanno è quello di dire: non li vaccino perché corrono pochi rischi. Ma è bene ricordare – avverte – che ci sono stati casi mortali di Covid e, anche se fra i bambini nel 94% dei casi in cui si sono presentati sintomi in genere sono stati lievi o moderati, è anche vero che abbiamo avuto un 5% di casi Covid di media gravità e un 1% molto grave“.

Una malattia come questa “non è da ignorare, anche perché un altro potenziale rischio risiede nel fatto che il bambino ha vie respiratorie più piccole che si occludono più facilmente“, riflette il medico.

Inoltre, se è vero che i bambini corrono pochi rischi dalla malattia, è vero anche che “ne corrono meno negli adulti nel fare il vaccino. E’ tutto proporzionato. Mentre non si considera che al suono della prima campanella a settembre si troveranno tutti insieme 8 milioni di studenti e 2milioni di adulti fra personale docente e non. Si creerà dunque un contesto in cui si può trasmettere il contagio“.

Se abbiamo una parte di insegnanti non vaccinata e alunni non vaccinati – rimarca Farnetani – il pericolo che si trovi qualcuno recettivo al virus c’è. E con questo che si riparta di nuovo con tamponi, quarantene e Dad. Tra l’altro, se in una classe c’è un solo bimbo non vaccinato in mezzo a tanti che invece lo sono, a rischiare di infettarsi e ammalarsi è lui non gli altri. Sempre su questa linea, i genitori che protestano per la Dad, se non fanno i vaccini ai loro bimbi poi non possono lamentarsi. Il rischio qui lo corrono non solo genitori e nonni, ma anche i loro ragazzi che finiranno di nuovo a casa a fare lezione davanti al Pc”.

Garantire attraverso la vaccinazione la possibilità di frequentare le lezioni in presenza – conclude il pediatra – significa garantire il diritto costituzionale all’istruzione. L’obbligatorietà della vaccinazione garantisce un altro diritto costituzionale che è quello alla salute“.

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