Le Regioni chiedono regole certe per il ritorno in classe. Nardini (Toscana): “Non si può improvvisare”

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Il governo e le Regioni sono al lavoro per la riapertura delle scuole a settembre, ma gli enti locali chiedono di più all’esecutivo Draghi. Su La Repubblica, l’assessore all’Istruzione della Regione Toscnaa, Alessandra Nardini, non nasconde perplessità in vista del ritorno in classe.

“La scuola ripartirà tra meno di 60 giorni e abbiamo bisogno di indicazioni certe in vista della riapertura. Non possiamo improvvisare tutto all’ultimo momento. Chiediamo quindi al governo di fare di più per evitare la dad, scongiurare le classi pollaio e dotare gli istituti degli insegnanti necessari”.

Poi aggiunge: “La scuola deve essere in presenza per tutti, anche per le superiori. Ed è così che vorremmo ripartire a settembre. Per questo, come Regioni, abbiamo chiesto un incontro urgente al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi affinché si faccia davvero uno sforzo in più per riportare tutti sui banchi, ovviamente in sicurezza e con un occhio sempre attento alla situazione epidemiologica”.

Infine l’appello: “Non possiamo permetterci un altro anno come i due appena trascorsi, le conseguenze sui nostri studenti sarebbero pesantissime e i risultati dei dati Invalsi ce lo dicono chiaramente. In Toscana, a gennaio, siamo stati tra i primi a riaprire in presenza e la nostra intenzione è procedere su questa linea”.

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