Immissioni in ruolo, Uil Scuola: “Bene abilitazione per chi ha superato il concorso straordinario. Ma non si copriranno lo stesso tutti i posti disponibili”

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Anche la Uil Scuola saluta favorevolmente la decisione del Ministero di concedere l’abilitazione ai chi ha superato il concorso straordinario 2020. Ma la questione immissioni in ruolo resta critica.

Per la UIL Scuola non ci sono le condizioni per coprire tutti i posti disponibili. A fronte di un enorme numero di cattedre vacante non si sono infatti trovate le giuste soluzioni per consentire l’immissione in ruolo di tutti i docenti. Era necessario aprire la possibilità anche alla seconda fascia GPS per riempire i 112mila posti vacanti.

Il sistema dei concorsi ha fallito gli obiettivi di un reclutamento organico e funzionale. Lo dicono i fatti. Ci sono concorsi banditi e mai partiti, ricorsi per prove suppletive, graduatorie bloccate dal Tar, posti sospesi.

La modifica al concorso ordinario sembra inoltre far tornare indietro al concorso straordinario come originariamente era stato concepito, con prova a risposta multipla chiusa e ritorno ad un nozionismo attraverso il quale si vuole valutare se un docente sia o no idoneo ad insegnare.

Come UIL scuola non abbiamo compreso poi la scelta di fare un concorso veloce (STEM) che assuma i docenti già dal 1/9/2021 soltanto per alcune classi di concorso, comunque con prova sia scritta che orale e che in poco tempo dovrà rimettere in moto una macchina burocratica, tra USR e commissioni, che già da tempo ha dimostrato tutte le criticità, soprattutto in un momento in cui si deve fare di tutto per snellire procedure e far ripartire la scuola il 1° settembre.

Inoltre, le misure previste nel decreto sostegni bis non risolvono il problema precariato come da noi più volte auspicato. C’è intanto una forte discriminazione tra i lavoratori, che a parità di anni di servizio prestati sono esclusi dalla partecipazione. Una procedura seppur straordinaria di assunzione che riguarda solo chi ha l’abilitazione su posto comune o la specializzazione sul sostegno e iscritto nella I fascia delle GPS. Lascia fuori migliaia di docenti, sempre con almeno 36 mesi di servizio, non abilitati.

Poi c’è la questione strettamente relativa alla procedura prevista per le GPS: Il contratto avviene a tempo determinato e la valutazione è demandata ad una commissione esterna. Sono due elementi critici: il primo non è in linea con le direttive della Commissione europea sui contratti reiterati a tempo determinato; il secondo è un elemento inutilmente vessatorio verso una categoria di lavoratori della scuola per cui una commissione esterna dovrebbe valutare un percorso annuale di formazione del docente senza aver mai visto il docente ed eventualmente cassare la delibera della commissione di valutazione interna alla scuola.

Sempre con riferimento alle immissioni in ruolo, e in particolare delle eventuali nomine dalle GPS, la UIL scuola ha riproposto della “ripulitura” delle GPS: sono piene di errori per erronee dichiarazioni, per almeno un buon 50%, almeno secondo nostre previsioni. Sempre se l’amministrazione non ritiene errate le nostre previsioni, bisogna fare una vera e propria operazione di ‘sanificazione’ come per gli ambienti inquinati.

E bisogna farla velocemente per evitare quello che è successo per tutto il corrente anno scolastico con le supplenze che avrebbe delle ricadute ancora peggiori se pensiamo ad un contratto a tempo determinato che dovrà poi essere trasformato in tempo indeterminato alla fine del percorso che è ancora in fase di approvazione, conclude il sindacato.

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