Covid, Segre: “Folle paragonare vaccino e green pass alla Shoah”

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“I paragoni impossibili tra la persecuzione ebraica e le disposizioni sui vaccini sono “follie, gesti in cui il cattivo gusto si incrocia con l’ignoranza: siccome spero di non essere né ignorante né di avere cattivo gusto, non riesco a prendermela più di tanto”.

Così la senatrice a vita e testimone della Shoah Liliana Segre, aggiungendo a Pagine Ebraiche che “l’uso distorto della memoria è una vergogna che dura da tempo” e che “dopo aver visto l’adorato viso di Anna Frank usato allo stadio non mi stupisco più. Non dico che sono insensibile, ma mi è venuta una sorta di scorza”.

Condannare chi rifiuta il vaccino, chi straparla di ‘dittatura sanitaria’ e fa insensati richiami alle leggi razziste è un atto dovuto, dice Segre, minacciata on line proprio sulla questione vaccini .

“È un tale tempo di ignoranza, di violenza, neanche più repressa, che è diventato maturo per queste distorsioni. È una scuola che è stata recepita in cui i bulli sono i più forti”, aggiunge Segre.

“Se l’unica arma per combattere questa malattia è il vaccino, non ne conosciamo altre, e facciamo il vaccino allora. Io non ci ho pensato due minuti a farlo, anzi ero molto contenta. E così si sono vaccinati tutti nella mia famiglia. Non sono un medico, ma credo a quello che mi si dice”.

Ai complottisti anti-vaccini il messaggio della senatrice a vita è chiaro: state a casa. “Se uno vuole vedere il complottismo ovunque, beh resti a casa. Da solo. Non giri per le strade, non vada nel mondo, non danneggi gli altri. Poi lo so, di solito chi fa quelle scelte non si preoccupa del prossimo”.

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